L’Ajax dimentica de Ligt. A Edson Alvarez la maglia numero 4

L’Ajax prova a ripartire. Senza dimenticare il passato, ma guardando al futuro. De Ligt, ormai, fa parte della storia del club, ma è tempo di passare oltre. Per farlo i Lancieri si sono assicurati il difensore, classe ’97, Edson Alvarez. Un affare da 15 milioni di euro, pervenuti nelle casse del Club America, il calciatore ha firmato un contratto fino a giugno 2024.

Edson Alvarez, all’Ajax indosserà la maglia numero 4: quella che fu di de Ligt

L’annuncio arriva tramite il profilo Twitter degli olandesi, ma non bastano 140 caratteri per descrivere l’importanza di questo colpo: gli amanti della Cabala potranno facilmente notare che ad Alvarez andrà la maglia numero 4, quella che un tempo era proprio di de Ligt, la stessa che l’olandese adesso indosserà in bianconero. Dunque, da una parte e dall’altra, non c’è spazio per i sentimentalismi ma si preferisce buttare un occhio alla scaramanzia. Numero che vince non si cambia, a modificarsi sono gli interpreti che lo portano. Inoltre il numero quattro, in filosofia, indica il senso pratico e la concretezza. La costruttività delle idee intesa in senso tangibile.

Alvarez, il predestinato secondo Rafa Marquez

Il pragmatismo vince sempre, specialmente in difesa. Infatti Alvarez dovrà onorare al meglio il numero che indosserà senza pensare a chi l’avesse prima di lui, ma dovrà riflettere appunto sulla concretezza e il senso pratico: in particolare di fronte agli attaccanti, meglio un fallo ben speso che una svista di troppo.

Dal punto di vista tecnico è aggressivo, intelligente e bravo nell’anticipare e leggere il gioco. Guardava con ammirazione il Barcellona da bambino, squadra a cui – per certi versi – si ispira il gioco dell’Ajax. Non a caso, il suo idolo e modello è Rafa Marquez, un altro quattro importante nella storia del calcio internazionale, che gli aveva pronosticato: “Un giorno ti vedrò diventar grande in Europa”. Quel giorno è arrivato, con buona pace dei suoi detrattori e anche di de Ligt che, siamo certi, vedrà il suo ‘erede’ di maglia davanti alla televisione tra un impegno e l’altro con i bianconeri. Chissà se a prevalere sarà la nostalgia o l’incoraggiamento disinteressato.