Ribéry: “Sono qui per aiutare la Fiorentina, non per essere il rivale di Cristiano Ronaldo”

Dall’annuncio del suo arrivo, sono già state vendute 500 magliette col numero 7. L’entusiasmo che si è scatenato tra i tifosi della Fiorentina per l’arrivo di Franck Ribéry è evidente, contagioso. Il francese, presentato nell’affollatissima sala stampa dell’Artemio Franchi, rappresenta un momento importante per la città e per la tifoseria.

“Ho visto nella dirigenza grande motivazione e tanta fiducia. Mia moglie è stata importante, la famiglia per me conta tanto. Sono felice di giocare per una squadra importante, so che Firenze è una città stupenda” ha detto Ribéry. “Sono molto motivato, spero di essere decisivo in campo e aiutare i giovani a crescere. Spero di aiutare la squadra ad arrivare nella top 5, anzi nella top 3 della classifica anche se qui ci sono tante grandi squadre”

“Non sono qui per essere il concorrente di CR7”

Ribery è il giocatore con la bacheca più ricca in Serie A dopo Cristiano Ronaldo. “Son venuto qui perché è un grande campionato, ma non sono qui per essere il suo concorrente. Per me conta solo aiutare la squadra”.

“Il calcio è la mia vita” ha detto a chi gli chiede cosa lo spinga a rimettersi in gioco a 36 anni. “E’ questa la ragione per cui sono rimasto in Europa. Ho grande rispetto per Totti, spero magari di giocare anche io fino a 40 anni. A gennaio mi sono infortunato, l’allenatore ha cercato poi di promuovere i giovani, ma sono sempre stato importante per il gruppo”.

Toni intermediario nell’affare

Daniele Pradè conferma come sia stato davvero Luca Toni a dargli per primo l’idea di avvicinare Ribéry. “Tramite un amico comune riesco a sentirlo il 25 giugno. Una volta sentito, è impossibile non innamorarsi di lui. Trasmette i valori del campione. E’ un valore aggiunto per il nostro movimento, si vede da come è stato accolto da tutto il calcio italiano. Si porta dietro il carisma e una mentalità vincente, ci restituisce identità e trasmetterà professionalità a tutti i nostri giovani”.

Scegliere Firenze “è facile, una città d’arte e d’amore. La moglie ama questa città e Franck è venuto a Firenze perché vede una squadra in crescita e una tifoseria importante”, ha detto il dirigente Viola Barone a Sky Sport.