Serie A, Juventus-Napoli: precedenti, curiosità e statistiche

Una nostalgia d’azzurro tingerà lo Juventus Stadium per il big match della seconda giornata di Serie A tra Juventus e Napoli. Le due squadre si sono incontrate 146 volte in Serie A. In casa, il bilancio è nettamente favorevole alla Juventus, che ha ottenuto 45 vittorie e 20 pareggi, con sole otto sconfitte, l’ultima decisa dal colpo di testa di Koulibaly al 90′ il 22 aprile del 2018. Quel successo riaprì per una domenica i sogni scudetto di Maurizio Sarri, allora tecnico del Napoli e oggi sulla panchina dei bianconeri. Anche se dovrebbe essere sostituito, per via delle conseguenze della polmonite, dal vice Martusciello come a Parma.

Juve-Napoli, i precedenti: le vittorie più larghe dei bianconeri

In casa, nei precedenti contro il Napoli, la Juve ha realizzato una media di 1,77 reti a partita. Spiccano due successi per 4-1 nella prima metà degli anni Settanta. Il 7 marzo 1971 il gol a freddo di Causio lancia i bianconeri allenati da Vycpalek, lo zio di Zeman. La Juve domina il Napoli di Chiappella con una tattica più moderna e una migliore condizione atletica. Gli scambi rapidi, il calcio svoluppato in profondità e gli inserimenti costanti dei centrocampisti mettono in crisi il Napoli, incerto in difesa e poco protetto da un Dino Zoff non in una delle sue giornate migliori. Anastasi e Bettega, che continuano a scambiare, estendono il gap, prima delle reti di Zurlini e Furino.

Il 10 febbraio 1974 le doppiette di Capello e Anastasi incorniciano la sfida contro il Napoli sbilanciato dalla visione offensiva di Vinicio. “I novanta minuti del Comunale potevano finire con un incredibile sette a quattro o otto a cinque, se tutti i palloni-gol fossero stati sfruttati convenientemente” scrive Giovanni Arpino sulla Stampa. Altafini ispira tre dei quattro gol della Juventus. “Se esiste ancora un ‘mantequilla’, è lui, la grande punta bianconera, che scivola attraverso le maglie o addirittura le costole dell’avversarlo e depone cross che realizzerebbe anche un bambino. Mentre il Napoli gioca, talora un po’ troppo scolasticamente, la Juve segna facendo leva su questo Altafini e su un Capello tornato orgogliosamente in posizione adatta”.

Juve-Napoli, i precedenti: le vittorie più larghe degli azzurri

Al Napoli resta il ricordo del 3-5 del 20 novembre 1988, sesta giornata di un campionato iniziato tardissimo. All’intervallo, gli azzurri hanno già infilato tre volte una Juve fin troppo goliardica ma non abbastanza equilibrata da reggere un 4-2-3-1 virtuale con quattro attaccanti molto reali. Carnevale e la doppietta di Careca in contropiede certificano 45′ di lezione a Torino. Ma la Juve è sempre la Juve: Galia e Zavarov accorciano, Careca si regala la tripletta, un dubbio rigore per i bianconeri e l’ultimo centro di Renica fanno da preludio alla festa negli spogliatoi. Henry Kissinger, segretario di stato americano e appassionato di Juventus, a fine partita elogia l’eleganza di Zavarov e del Napoli, riporta il Corriere della Sera.

Tra le vittorie simbolo c’è anche il 3-1 del 9 novembre 1986, il passaggio di consegne da Platini a Maradona. La Juve arriva allo scontro diretto imbattuta, ma ha perso ai rigori in Coppa Campioni contro il Real Madrid. Impermeabile scuro e cappello a tesa larga, il giornalista Rai Franco Costa sale le scale del Comunale con Gianni Agnelli. «E’ stata una settimana intensa», fa notare il giornalista, nel servizio per la Domenica Sportiva. La Fiat ha appena acquistato l’Alfa Romeo, battendo la concorrenza della Ford. «Speriamo di concluderla bene» dice l’Avvocato. Non andrà così. Una delle poche intuizioni di Laudrup la sblocca, Maradona non è decisivo ma batte l’angolo per il gol del sorpasso di Giordano, poi la chiude Volpecina. Il Napoli vince 3-1 nella Torino bianconera, come nel 1957. Maradona è il nuovo re. Platini, alla sua ultima stagione in carriera, esce a testa bassa. Il dio del calcio ha dato scacco a Le Roi e si avvia a regalare al Napoli il suo primo scudetto.

Juve, la prima in casa contro il Napoli porta bene

La Juventus ha vinto tutti e tre i precedenti in Serie A in cui ha ospitato il Napoli nella gara in casa della stagione. La più recente però risale all’ottobre 1934, finì 2-1 con gol anche di Felice Placido “Farfallino” Borel che proprio a Napoli aveva debuttato in Serie A. Era il simbolo della Juve del quinquennio d’oro, con un tiro elegante, preciso, opposto a quello più secco e fulmineo di Meazza.

Le curiosità di Juventus-Napoli

La Juventus, rivelano i dati Opta, non vince da due partite in casa: è dal 2015-16 che non infila tre partite allo Stadium senza nemmeno un successo. Tuttavia, ha vinto le ultime due contro il Napoli e sette degli ultimi otto scontri diretti in casa.

Gli azzurri hanno raccolto tre punti in sei delle ultime nove trasferte in Serie A, ma all’Allianz Stadium non hanno mai segnato più di un gol.

Sarà una sfida speciale per Gonzalo Higuaín che ha disputato 104 partite in Serie A con la maglia del Napoli, realizzando 71 reti tra il 2013 e il 2016. Come il Pipita, Mertens ha infilato una serie di sei partite consecutive con almeno un gol all’attivo: nessuno ha fatto meglio in azzurro nell’era dei tre punti a vittoria

Tradizione positiva, infine, per Miralem Pjanic che al Napoli ha segnato quattro gol in 15 presenze. I bianconeri restano la sua vittima preferita in Serie A.