Matteo Berrettini tifoso della Fiorentina: la passione calcistica del tennista

Matteo Berrettini, orgoglio di Roma e del tennis italiano, ha conquistato il cuore di New York. Il primo italiano in 42 anni ad arrivare nei quarti di finale dello Us Open, uno dei quattro tornei più importanti al mondo, non tifa né per la Roma, né per la Lazio. Berrettini ha ereditato da nonno Piero la passione per la Fiorentina.

Berrettini e la Fiorentina, passione di famiglia

Il tennis è una storia di famiglia in casa Berrettini. Suo fratello minore, Jacopo, ha iniziato a giocare ancora prima di lui. Giocava suo padre Luca, che ha fondato un’accademia a Roma. Giocava anche il nonno Piero, a Fiesole. Qui Piero ha cominciato a lavorare come zonista alla Olivetti. Poi, ha raccontato in un’intervista pubblicata sul sito del Circolo Tennis Gaeta, è passato alla Standa. Ha fatto carriera, è diventato direttore di negozi, responsabile di macro-area. La famiglia in quegli anni si spostava di continuo, finché non si è stabilita a Roma.

Piero Berrettini ha vissuto da tifoso gli anni d’oro del primo scudetto della Fiorentina. E’ il capolavoro di Fulvio Bernardini che pure non era la prima scelta del patron viola, il marchese Luigi Ridolfi, nell’estate del 1953. I tifosi viola ammirano una squadra che offre un calcio spettacolare. La sua visione del WM, unisce la creatività offensiva a una notevole solidità difensiva con giocatori come Costagliola, Magnini, Cervato, Chiappella e Rosetta. Tra il 1954 e il 1955 si completa il puzzle. Arriva Beppe Virgili, che Gianni Brera soprannomina “Pecos Bill”: è un Balotelli degli anni Cinquanta che adora segnare in rovesciata. Suo nipote Adelchi tenterà la strada del tennis: resterà un grande talento inespresso.  Poi a Firenze sbarcano due oriundi: l’ala destra Julio Botelho, detto “Julinho”, e Miguel Angel Montuori. La Fiorentina nel 1955-56 perde una sola partita, all’ultima giornata. Ma è già nettamente campione d’Italia. L’anno successivo sarà la prima squadra italiana in finale di Coppa dei Campioni.

Piero ha trasmesso questa passione anche al figlio e al resto della famiglia. Matteo continua ad essere legato ai colori viola, passione che coltiva insieme al cinema, alla lettura, e al basket NBA.