Sanchez, Mkhitaryan e gli altri: da flop in Premier a protagonisti in altri campionati

Romelu Lukaku e Alexis Sanchez, 20 gol in due al Manchester United, cercano all’Inter quella consacrazione che non hanno ottenuto in Premier League. Anche Henrikh Mkhitaryan, ultimo colpo della Roma di Fonseca, è rimasto frenato all’Arsenal dal peso di dover confermare le attese, che poi è la conseguenza del vivere in compagnia del talento. “E’ come avere accanto un amico esigente, che ti aiuta ma non smette mai di chiedere” diceva Alex Del Piero. E insieme dal peso di un campionato come la Premier League, che tanto dà, anche in termini di ingaggi, e di conseguenza tanto chiede. Non sono gli unici giocatori che hanno scoperto il lato oscuro della Perfida Albione.

Cristian Stuani

Christian Stuani ha segnato undici gol in due stagioni al Middlesbrough, tra 2015 e 2017, la prima in Championship, la seconda in Premier ma chiusa con un’immediata retrocessione. In pochi avrebbero pensato che avrebbe scritto la storia al Girona. Firma 21 reti nel 2017-18, il primo campionato nella Liga del club catalano, e 20 nell’ultima stagione, che però non bastano ad evitare la retrocessione. Da quando è tornato in Spagna, ha realizzato più reti di testa di tutti. È diventato anche l’unico, nel 2018, a realizzare una doppietta contro il Barcellona e il Real Madrid in un anno solare. Anche per questo, si faceva anche il suo nome in estate, quando si accennava a una possibile quanto clamorosa cessione di Jovic da parte delle merengues.

Memphis Depay

“Il nostro piano è di aiutarlo come giocatore, dobbiamo essere pazienti”. Louis Van Gaal, allora tecnico del Manchester United, cerca di abbassare le aspettative intorno a Memphis Depay, acquistato nel 2015. “La Premier League è un campionato diverso da ogni altro, servirà tempo perché si possa adattare completamente al ritmo e alla natura impietosa del calcio che si gioca in questa nazione”. L’Inghilterra però è impietosa anche per lui. Van Gaal viene esonerato, arriva Mourinho che non vede Depay. L’olandese viene ceduto al Lione nel gennaio 2017. Da allora, ha segnato 38 gol e offerto 31 assist in 92 presenze in Ligue 1. Sta giocando con sempre maggiore libertà l’olandese, che è stato coinvolto in 11 marcature nelle ultime 10 partite dell’OL.

Florian Thauvin

Nel 2015 il Newcastle versa 13 milioni di sterline al Marsiglia per Thauvin, che però parte titolare quattro volte nella prima metà della stagione e torna indietro. Due anni dopo, sarebbe diventato campione del mondo, pur disputando un solo minuto in Russia, sulla scia di oltre 40 con l’OM in due stagioni.

Suso

C’è una nota di rimpianto nelle parole di Suso, quando lascia il Liverpool nel 2015. “Sono arrivato che ero un ragazzino, ho imparato molto ma non ho trovato grande fiducia in me”. In effetti gioca una ventina di partite in cinque anni. Va molto meglio al Genoa e poi al Milan. È un giocatore chiave nelle ultime complicate stagioni rossonere. Intorno a lui, nel ruolo di trequartista, Giampaolo vorrebbe fondare il nuovo corso.

Gerard Pique

Crescere nella cantera del Barcellona e arrivare giovanissimo al Manchester United non è cosa da tutti. Gerard Pique ha già l’etichetta di predestinato quando nel 2004 si presenta a Sir Alex Ferguson. “Con me è stato straordinario” ha scritto lo spagnolo in un articolo su The Players Tribune. Nel 2007 Ferguson gli promette: giocherai 20-25 partite a stagione”. Ma a novembre cambia tutto. I Devils giocano in casa del Bolton, che ha un calcio di punizione a favore. “Dovevo marcare Anelka. Loro calciano il pallone in area, io penso: devo essere aggressivo. Salto per liberare di testa ma manco la palla completamente. E’ stato un incubo. Anelka ha controllato e segnato, noi abbiamo perso 1-0. Un allenatore, dopo un allenatore così, non può più avere fiducia in te”. Pique va da Ferguson e gli chiede di essere ceduto. Il tecnico non vorrebbe, nonostante tutto, ma capisce che il giocatore è sincero e lo lascia tornare a casa a fine stagione. Il resto è storia.

Radamel Falcao

E’ storico anche il flop di Radamel Falcao in Premier League, sotto il peso delle aspettative e di un ingaggio spropositato. Nel 2016 tornerà a vivere una stagione di gloria con 30 reti in tutte le competizioni al Monaco.

Angel Di Maria

Spesso, in questa lista, al centro ci sono giocatori che sono passati per il Manchester United. I Devils, nelle ultime appannate stagioni, hanno cercato di recuperare il carisma perduto attraverso offerte generose. Hanno investito tanto, ma in diversi casi male. Così, si è capito subito che i 60 milioni di sterline per Angel Di Maria nel 2015 non avrebbero prodotto frutti. El Fideo segna 4 gol in 32 partite, rinforza una tradizione di argentini con poco successo in Inghilterra (Osvaldo Ardiles rimane una brillante eccezione), poi va a regalare perle a Parigi.

Jerome Boateng

Nel 2011, l’errore, che tale si rivela come sempre solo a posteriori, lo commette il Manchester City. Dopo appena 24 partite e una sola stagione in Inghilterra, il club lascia partire per 15 milioni di sterline Jerome Boateng che si affermerà al Bayern Monaco come uno dei migliori difensori centrali d’Europa. Tre anni dopo, il City spenderà circa il doppio per Eliaquim Mangala. E ho detto tutto.

Borja Valero

Come sarebbe andata la storia tra Borja Valero e il West Bromwich di Tony Mowbray, diventa chiaro dopo soli quattro giorni dall’arrivo dello spagnolo. Il WBA perde in Coppa di Lega 3-1 in casa dell’Hartlepool. Finirà la stagione senza raggiungere l’obiettivo della salvezza. Borja sarà votato calciatore spagnolo dell’anno nel 2010, prima di passare alla Fiorentina e poi all’Inter.