Il Cies fa i conti in tasca alle big: la rosa del City supera il miliardo, Juventus in top ten

Il calciomercato è terminato ed è tempo di bilanci, per questo scende in campo il “Cies Football Observatory” specializzato nelle statistiche ed analisi attorno al mondo del pallone. Stando ad una recente stima, che tocca indistintamente i cinque principali campionati europei (Premier League, Liga, Serie A, Bundesliga e Ligue 1), il Manchester City è il primo club calcistico ad avere investito oltre un miliardo di euro nell’acquisto di cartellini. La banda di Pep Guardiola, dunque, è solita fare spese pazze. Dietro di lei, però, non scherzano: Il Paris Saint Germain ha investito 913 milioni di euro, segue a ruota il Real Madrid con 902 milioni.

Per quanto concerne le differenze dei vari campionati, il Real Madrid è costato 148 volte il Mallorca: giusto per farsi un’idea della differenza di utili e, quindi di possibilità, che offre la Liga. La Premier, invece, appare leggermente più equilibrata: il Manchester City vale 32 volte il Nordwich per investimenti. In Serie A, la Juventus (che è la sola italiana a comparire nella top ten europea del Cies) ha speso 63 volte i soldi del Lecce per puntellare la propria rosa.

Cies, City spendaccione, Juventus in top ten: investire aiuta a vincere?

Non sempre spendere di più equivale ad una maggiore resa in termini di risultati, anche in questa supposizione i numeri ci danno una mano. Guardando a casa nostra, basti pensare che l’Atalanta lo scorso anno è arrivata terza spendendo ‘appena’ 93 milioni di euro sul mercato. La ‘Vecchia Signora’ gioca pur sempre un campionato a parte, ma il portafogli nel calcio non è tutto: certo, aiuta parecchio, ma non risolve. Infatti, la Juventus – che in Europa è quella che ha speso relativamente poco (diciamo in maniera moderata) – nelle stagioni precedenti non è riuscita a vincere in Europa ma ci è arrivata molto vicino. Cosa, ad esempio, non così scontata per i Citizen che pure ogni anno sembrano svenarsi. Il calcio non si gioca col pallottoliere, ma una consapevolezza delle proprie risorse può tornare utile. Tanto alle ambizioni quanto alle tasche.