Milan, manca esperienza: Boban preoccupato per i troppi giovani

Ad inizio mercato Ivan Gazidis fu chiaro: “Il Milan sarà under 25“. Indicazioni seguite alla lettera da Paolo Maldini, Zvonimir Boban e Frederic Massara, che hanno allestito la squadra più giovane della Serie A con un’età media di 24 anni e 125 giorni. Ma basterà per la la qualificazione in Champions League?

La preoccupazione per questo tipo di calciomercato è stata ben visibile nelle parole dello stesso Boban, intervistato proprio dopo le 22:00 del 2 settembre scorso. “Forse qualche elemento di esperienza serviva“, ha detto il nuovo dirigente rossonero. In effetti, per una squadra che sogna il quarto posto, profili di un livello un po’ più alto sono indispensabili. Ma la proprietà non è di questo avviso: piuttosto, meglio una squadra giovane ed economicamente sostenibile. Così si mettono le basi di un progetto che ha l’obiettivo di rilanciare il marchio rossonero in Europa e nel mondo.

Il talento di certo non manca: Theo Hernandez, Ismael Bennacer, Rafael Leao e Ante Rebic sono tutti molto interessanti ma prima devono attraversare un periodo di adattamento e valorizzazione. Tutto è nelle mani di Marco Giampaolo, che coi giovani ha sempre avuto un certo feeling. Ma il suo percorso al Milan è iniziato in salita: l’esordio disastroso a Udine e la vittoria di misura col Brescia a San Siro hanno già portato malumore all’interno dell’ambiente rossonero.

Milan, work in progress

Una cosa è certa: a questa squadra serve tempo. Quello di Giampaolo è un calcio ricercato, studiato nei minimi dettagli: a livello tattico, il suo è un lavoro quasi maniacale. Per questo ha bisogno di lavorare con tutti gli elementi e tutti i giorni. Finora non ha potuto farlo: Bennacer e Kessie sono arrivati a Milanello solo ad inizio agosto, Theo Hernandez si è infortunato al debutto, Leao è giovanissimo e Duarte viene da un calcio, quello brasiliano, completamente diverso. Rebic farà il primo allenamento soltanto il 10 settembre.

La sosta delle Nazionali, infatti, ha complicato ulteriormente la situazione: Giampaolo in questa settimana ha dovuto fare a meno di 15 calciatori, tutti partiti per gli impegni con le varie selezioni. Per lui lavorare in questo modo è impossibile o quasi. Ecco perché il Milan non si esprime ancora al massimo a livello di gioco. Ma col Brescia qualcosa di positivo si è visto con Jesus Suso di nuovo nella sua comfort-zone a destra e Samu Castillejo nel ruolo di incursore da trequartista.

Il nuovo e vero Milan probabilmente si vedrà soltanto nelle prossime settimane. Nel frattempo si continua analizzare il calciomercato, non proprio esaltante se paragonato a quello di Juventus e Inter. Ma Maldini&co. hanno fatto il massimo per la disponibilità che avevano. Uomini di esperienza avrebbero fatto comodo, senza dubbio, ma la linea societaria non li prevede. Adesso spazio al campo, giudice supremo.