Napoli, Germano Bellavia a CalcioToday: “Tutti professori, chiedete scusa ad Ancelotti. Ho un messaggio per Insigne”

Germano Bellavia
L’attore napoletano Germano Bellavia, tra i protagonisti di “Un Posto al Sole” su Rai Tre
Germano Bellavia supera il semplice concetto di tifoso. La passione dell’attore napoletano, protagonista di un “Posto al Sole” su Rai 3, lo porta ad andare oltre, verso un amore viscerale per il Napoli che prescinde dai risultati, dai momenti no, dai giocatori e dai presidenti. La depressione che ha colto l’ambiente nelle ultime settimane, a margine di risultati e prestazioni non proprio esaltanti, nemmeno lo sfiora. Guai a perdersi d’animo, guai ad ammainare la bandiera nei momenti di difficoltà. Il suo, sembra quasi un vademecum del vero appassionato, richiama una fede forse più legata al passato e meno all’attualità, trascina il sostenitore in una dimensione che nemmeno gli appartiene più, destinata forse a perdersi per sempre. Le sue parole, rilasciate in ESCLUSIVA alla redazione di CalcioToday.it, trasudano trasporto, impeto, desiderio e mai lasciano spazio alla rassegnazione, alla critica sterile e un po’ fine a se stessa. Un messaggio positivo che riconcilia col calcio e con i suoi valori più autentici.
Il pareggio col Genk, quello col Torino, prima ancora la sconfitta con il Cagliari: da tifoso, come stai vivendo questo momento di difficoltà?
“Ho trovato le critiche di questi giorni assolutamente eccessive. Ho visto la squadra andare a mille, metterci sempre il massimo impegno. Col Cagliari ne sono successe di tutti i colori, è stata la classica partita stregata. Se la squadra vive una crisi di gioco non crea occasioni ma non credo sia il caso del Napoli dal momento che creiamo sempre tanto ma spesso ci troviamo di fronte portieri nella loro giornata migliore. Non possiamo attribuire tutte le colpe alla sfortuna ma col Genk e con il Cagliari avremmo senza dubbio meritato di vincere. Poi è chiaro che sono sempre i risultati a orientare e talvolta a determinare i giudizi. Certo, qualche nostro attaccante poteva fare di più, penso a Milik che forse farebbe bene a farsi benedire per ritrovare il feeling con la porta”. (ride, ndr).
Ancelotti Napoli
L’allenatore del Napoli Carlo Ancelotti
Da napoletano a napoletano, te la senti di mandare un messaggio a Lorenzo Insigne?
“Siamo sempre alle solite, la storia del nemo propheta in patria non si smentisce mai. Noi dobbiamo essere orgogliosi di avere un capitano come lui, parliamo del numero 10 della nazionale, forse qualcuno se ne dimentica troppo facilmente. Devo dire che c’è una parte della tifoseria che ad alcuni giocatori perdona tutto, mentre Insigne non può sbagliare nemmeno mezzo passaggio che viene subito bersagliato da alcuni settori dello stadio, certamente non le curve. Se Mertens commette un errore la gente ci passa sopra ma guai se a sbagliare è Lorenzo. Questo atteggiamento lo trovo intollerabile”.
Sul banco degli imputati, inevitabilmente, ci è finito anche Carlo Ancelotti: pensi che abbia responsabilità importanti in relazione al momento poco felice della squadra?
“Qui sono tutti professori, a cominciare da quei tifosi che senza alcun tipo di competenza mettono in discussione la serietà e le qualità di un tecnico che ha vinto tutto quello che c’era da vincere. Si fanno tante chiacchiere sul perché sia venuto qui, sulle sue presunte colpe ma noi dobbiamo solamente fidarci perché per lui parla storia, parliamo di uno che conosce il calcio come le sue tasche”.
Napoli-Cagliari dove vederla
L’attaccante azzurro Lorenzo Insigne
Si è detto tanto circa il presunto disamore dei tifosi del Napoli, spesso lontani dallo stadio a fronte di prezzi convenienti, specie per l’abbonamento: come te lo spieghi questo progressivo distacco?
“Si spiega semplicemente con ciò che è accaduto due anni fa, quando il Napoli perse uno scudetto che aveva in pugno, per responsabilità non sue, almeno secondo me. Quella partita di Milano, con la direzione a senso unico di Orsato, ha segnato un punto di rottura tra tanti tifosi azzurri e la serie A. In molti non ci credono più perché quello doveva essere l’anno buono e purtroppo non lo è stato. Poi Sarri ha dato il colpo di grazia, andando alla Juventus e mettendo fine nel modo peggiore a quella splendida storia. A lui avevo creduto umanamente, da attore credevo di avere davanti un personaggio vero, reale, invece si è rivelato essere tutt’altro. Queste sono cose che incidono sui tifosi, quindi la scelta di non andare allo stadio e di non abbonarsi la comprendo perfettamente anche se non la condivido perché la passione vera ti porta ad andare oltre qualsiasi ostacolo”.