PSG, Nasser Al-Khelaifi accusato in Svizzera per presunta corruzione sui diritti TV

Bufera sul PSG, il presidente Nasser Al-Khelaifi sarebbe incriminato in una inchiesta in Svizzera per presunta corruzione sui diritti di Tv del calcio
Bufera sul PSG, il presidente Nasser Al-Khelaifi sarebbe incriminato in una inchiesta in Svizzera per presunta corruzione sui diritti di Tv del calcio

Nuova bufera giudiziaria extra calcio in arrivo per il presidente del Paris Saint-Germain, Nasser Al-Khelaifi. Stando a quanto riferiscono le agenzie di stampa internazionali, nello specifico la AFP da Ginevra, il numero uno del Paris e l’ex segretario generale della FIFA, Jerome Valcke, e braccio destro di Sepp Blatter dal 2003 al 2015, sarebbero stati accusati in Svizzera per presunta corruzione nell’attribuzione dei diritti di trasmissione del calcio.

L’accusa dei magistrati svizzeri

L’Ufficio del Procuratore Generale della Svizzera, OAG, in una nota, questa mattina, ha dichiarato che i due soggetti coinvolti sarebbero accusati in relazione all’assegnazione dei diritti televisivi dei tornei come la Coppa del Mondo e Coppa delle Confederazioni FIFA, eventi trasmessi e da trasmettere tra il 2008 e il 2030. Secondo la prima ricostruzione fatta dagli inquirenti Al-Khelaifi avrebbe convinto l’ex segretario generale della FIFA, Valcke a commettere la presunta gestione illecita. (QUI LA NOTA DELLA PROCURA SVIZZERA)

Dettagli dell’inchiesta

Nelle carte dei magistrati si evincerebbe anche di come Valcke sarebbe accusato di aver accettato tangenti, ci sarebbe l’affitto agevolato di una villa in Sardegna, orologi, rivendita di biglietti per i Mondiali e altre spese gonfiate. L’ex dirigente del massimo organismo mondiale del calcio venne sollevato da ogni incarico perchè a dire della magistratura elvetica non collaborò con gli investigatori. Ci sarebbe anche un terzo indagato ma non è ancora stata resa nota la sua identità. Il legale dell’ex segretario FIFA ha immediatamente smentito e contestato le accuse.

Nasser Al-Khelaifi non è solo il numero uno del PSG ma anche è il capo della nota emittente sportiva Qatar BeIN Sports,  e membro del comitato esecutivo della UEFA. Per questa vicenda era già stato interrogato dai magistrati nel 2017 e nel 2019, aveva sempre negato ogni coinvolgimento.

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