Calcio, le 20 squadre più forti del millennio: la classifica di Sportweek

Venti squadre più forti degli ultimi 20 anni per Sportweek
Venti squadre più forti degli ultimi 20 anni per Sportweek

Vent’anni non passano in un secondo, ma il tempo corre ugualmente veloce. Per questo, Sportweek, il settimanale della Gazzetta dello Sport, arrivato alla sua seconda decade di vita, ha deciso di stilare una classifica celebrativa delle venti squadre migliori nell’arco dell’ultimo ventennio. Una sorta di excursus nel nostro recente passato per guardarsi indietro con la voglia di andare avanti, con l’auspicio di non dimenticare da dove veniamo tenendo ben presente dove vogliamo arrivare. I nomi delle compagini sono varie, non soltanto club ma anche nazionali. Quanto basta per emozionarsi ancora un po’, in attesa del prossimo ventennale di attività.

La classifica vede al 20esimo posto, fanalino di coda ma non per importanza, l’Atletico Madrid della stagione 2013-2014. Quell’anno i Colchoneros arrivarono a un passo dalla vittoria della Champions League e terzi nella Liga: fatale fu un colpo di testa di Sergio Ramos, in fuorigioco non rilevato, pareggiò i conti Carrasco ma la Coppa dei Campioni andò al Real Madrid in un derby dalle mille sfaccettature. Un gradino prima, al 19esimo posto il Leicester di Claudio Ranieri: una squadra operaia che, nel 2015-2016, conquistò la vetta della Premier League contro ogni pronostico. La cavalcata dell’allenatore italiano divenne memorabile.

Sportweek, le squadre migliori dell’ultimo ventennio per il settimanale

Al numero 18 di questa graduatoria troviamo, invece, l’Arsenal 2003-2004. Una squadra imbattibile, nel senso più concreto del termine: i Gunners di quegli anni, infatti, conclusero imbattuti la Premier League. Sono ancora oggi l’unica squadra ad essere riuscita nell’impresa. 17esimo posto occupato dal Manchester City di Pep Guardiola 2017-2018: il team da 100 punti in una stagione, nessuno come loro, altra tacca importante nel curriculum dell’allenatore spagnolo. Ancora oggi conteso e corteggiato da molte big. La Juventus di Allegri, in particolare quella del 2014-2015, si è guadagnata il 16esimo gradino di questa scalinata di corazzate. Quell’anno vinse in Italia e sfiorò la Champions League. Al numero 15, invece, troviamo la Spagna del 2008. Le Furie Rosse, quell’anno, conquistarono il primo trofeo storico importante dal ’64. Subito prima, il Barcellona del 2005-2006. Il collettivo degli extra-terrestri con un Messi splendente e ancora non esploso completamente.

Dagli extra-terrestri ai Galacticos, posto numero 13 per il Real Madrid di inizio millennio. Quello con Roberto Carlos, Raul, Casillas, Figo e Morientes. Una squadra di alieni e sognatori: il DreamTeam. Posizione dodici per la Germania del 2014, quella che riuscì a rifilare sette gol al Brasile. Klose che capitano. Undicesimo posto, invece, per il Barcellona 2014-2015: l’ultima squadra europea in grado di concludere il triplete.

Apre la top ten il Bayern Monaco del 2012-2013. Nono posto per il Brasile del 2002, la samba verdeoro di Ronaldo, Rivaldo, Ronaldinho, Cafù e Roberto Carlos ammutolì anche i più scettici. Ottavo gradino conquistato dal Manchester United del 2008, quello che vinse la Champions, merito anche di un Cristiano Ronaldo in più. Posizione numero sette per la Spagna del 2010 che arrivò sul tetto del mondo: il trionfo venne suggellato anche dal bacio di Ilker Casillas, in diretta, alla moglie e giornalista Sara Corberò, subito dopo il trionfo. Sesto il Liverpool dello scorso anno, in grado di arrivare sul tetto d’Europa. Quinta l’Inter di Mourinho: l’anno del triplete (2010) è ancora un ricordo indelebile per gli appassionati. Ultimo quartetto composto dal Milan del 2003, l’Italia Campione del Mondo del 2006, il Real Madrid del 2016-2017 e il Barcellona del 2010-2011 (quello di Guardiola e del tikitaka) al primo posto. Una classifica che riassume vent’anni di storia del calcio in un soffio, alla faccia di chi pensa che il calcio sia solo una questione di numeri. Purtroppo e per fortuna, però, contano anche quelli.

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