Coronavirus, stop alla Bundesliga: si ferma con effetto immediato

Coronavirus, la Bundesliga non si ferma: il Bayern Monaco si divide
Coronavirus, la Bundesliga non si ferma: il Bayern Monaco si divide

Alla fine anche la Bundesliga si arrende nonostante le resistenze, le polemiche delle ultime ore. E’ il Governo a dare l’ordine alla Lega DFL di sospendere il campionato tedesco con effetto immediato a causa della pandemia di coronavirus che ha colpito il paese. Lo ha reso noto la Lega calcio tedesca, tutto fermo fino al 2 aprile. E’ la prima volta che il calcio tedesco si ferma dopo la seconda guerra mondiale. Il rischio contagio rimane elevatissimo, come dimostrano i casi in Italia, Inghilterra, Spagna e in ogni parte d’Europa compresa la Germania. Una scelta che ha fatto molto discutere in particolare la posizione nel Bayern Monaco, con due idee all’interno differenti.

Da una parte il pensiero di un calciatore come Thiago Alcantara e dall’altra la tesi del direttore sportivo Rummenigge. Il centrocampista spagnolo, nato in Italia, ha condannato questo decisione sul suo profilo Twitter, utilizzando parole forti: “E’ una scelta da pazzi. Per favore smettetela di scherzare con la salute e tornate alla realtà. Ci sono cose molto più importanti di qualsiasi sport”. Nello specifico la 26a giornata di Bundesliga dovrebbe cominciare stasera con l’anticipo tra Dusseldorf e Paderbon, mentre i campioni di Germania giocherebbero domani in trasferta a Berlino.

Bundesliga: le posizione di T.Alcantara e Rummenigge

Poche ore dopo è arrivata la replica di Rummenigge, totalmente opposta al pensiero del suo giocatore. L’ex leggenda dei bavaresi ha giustificato la decisione di andare avanti, senza nascondere il fattore economico: “Si tratta di finanza: tutti dovrebbero capire cosa significherebbe terminare la stagione per i club. La maggior parte delle entrate proviene dal settore televisivo. Ci sono ancora dei pagamenti dovuti, si teme che molti club medio-piccoli potrebbero trovare problemi di liquidità”. 

La scelta è anche legata all’assenza (finora) di casi positivi in Bundesliga, nonostante i tre nella seconda divisione: “Questa è la differenza rispetto agli altri campionati e agli altri sport. Una partita a porte chiuse è bizzarra, ma il calcio può aiutare con tutto questo panico. Dico ai tifosi di non venire a Berlino”. 

Alla fine però ha deciso la Lega tedesca su indicazioni del governo: rischi troppo alti bisogna fermarsi.

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