Coronavirus, ESCLUSIVO Dott. Grauso: “I calciatori sono terrorizzati. Sulla ripresa dei campionati…”

Cristiano Ronaldo (Getty Images)
Cristiano Ronaldo (Getty Images)

Il mondo del calcio ha chiesto aiuti al Governo per fronteggiare l’inevitabile danno economico causato dall’emergenza Coronavirus. Nel frattempo restano molti  interrogativi sulla possibile ripresa degli allenamenti e dei campionati. Di questo ha parlato in ESCLUSIVA a CalcioToday il professor Aldo Grauso, psicologo dello sport, membro della commissione medico-scientifica della Lega di Serie B, del coordinamento sanitario della Lega Nazionale Dilettanti e docente

Professore, rispetto alla ripresa degli allenamenti qual è la sua previsione?

“Intanto, essendo il calcio un’azienda non ci si può allenare fino al 3 aprile, quando scadrà  il decreto governativo che vieta gli assembramenti. Dopo quella data, se le società si dotano di un protocollo di contenimento e prevenzione, si può anche ipotizzare presso gli impianti sportivi l’attività motoria, rispettando le dovute distanze e precauzioni. Deve esserci ovviamente un presidio medico. Tutto questo ovviamente è legato all’evoluzione dell’emergenza Coronavirus”.

Rispetto a qualche giorno fa c’è più pessimismo da parte di voi medici?

“Il mondo sportivo ultimamente sta prendendo decisioni importanti. Lo slittamento delle Olimpiadi è significativo. Il calcio è maggiormente preoccupato di questo fenomeno rispetto a qualche giorno fa, anche in relazione agli ultimi contagi registrati tra giocatori di Serie A”.

A prescindere dalle condizioni fisiche per l’inattività, il rischio contagi può condizionare l’aspetto mentale dei calciatori?

“Questa è una cosa di cui si parla poco, invece bisogna contenere i problemi di natura psicologica. I giocatori hanno paura, molti stanno chiamando perché hanno il terrore di scendere in campo. Questa paura agisce soprattutto sul sistema nervoso a livello periferico e il 70% di loro è a rischio infortuni proprio per lo stress”.

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Coronavirus, ESCLUSIVO Grauso su campionati, Governo e Serie B

Mauro Balata (Getty Images)
Mauro Balata (Getty Images)

E’ sempre più probabile che i campionati non ripartano? 

“Dal punto di vista etico del nostro lavoro scienza e coscienza, noi siamo orientati al blocco. Detto questo, ci rimettiamo alle volontà delle istituzioni calcistiche, ma soprattutto alle decisioni del Governo. Se i prossimi decreti lo consentiranno, si potrebbe riprendere a giugno, magari giocando ogni due giorni. Il mondo sportivo però è impreparato sotto il profilo epidemiologico”.

C’è una data entro cui bisogna decidere se continuare o meno?

“Qualche giorno prima del 3 aprile speriamo che il Governo emani un decreto definitivo: ripresa o blocco dei campionati. E’ inutile prendere altro tempo, perché si continuerebbe a tenere in allarme tutti coloro che ruotano intorno al calcio, non solo i giocatori”.

Per quanto riguarda la Lega di Serie B, cosa avete deciso in sede di commissione medico-scientifica?

“Per quanto riguarda la nostra proposta abbiamo rimandato la decisione a fine mese. E in questo senso speriamo che il Governo si esprima in modo definitivo. A quel punto il mondo sanitario-sportivo potrà mettersi in regola con le disposizioni. La Lega di Serie B si sta già attrezzando e sarà pronta in qualsiasi caso”.

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