Milan, Ibrahimovic incerto sul futuro: “Non so ancora cosa voglio”

Milan, Ibrahimovic incerto sul futuro: "Non so ancora cosa voglio"
Milan, Ibrahimovic incerto sul futuro: “Non so ancora cosa voglio”

Nelle ultime settimane in casa Milan ha iniziato a farsi strada un’ipotesi che molti tifosi rossoneri vorrebbero scongiurare: l’addio di Zlatan Ibrahimovic a fine stagione. L’esperto attaccante svedese, tornato a Milanello dopo diversi anni di assenza, finora si è rivelato un’arma vincente. Il suo arrivo ha dato nuova linfa alla squadra di Pioli che, da gennaio in poi, ha mostrato grandi passi in avanti sia sotto il profilo del gioco che dei risultati.

Milan, Ibrahimovic verso il rinnovo: le condizioni
Milan, Ibrahimovic medita l’addio

Ibrahimovic: “Futuro? Non so, le cose cambiano in fretta”

Nonostante ciò, però, la permanenza dello svedese non sembrerebbe affatto certa. Ibra ha firmato con i rossoneri un contratto di sei mesi (fino al 30 giugno 2020). Il Milan, però, ha riservato al 38enne di Malmö un’opzione di rinnovo per un altro anno, che diventerebbe automatica nel caso in cui il giocatore raggiungesse il 50% delle presenze. Se fino a qualche settimana fa tutto ciò sembrava essere solo una formalità, dopo gli ultimi accadimenti (vedi l’addio di Boban), gli scenari sembrerebbero essere cambiati. A quanto pare, infatti, Ibra sarebbe rimasto molto deluso dall’atteggiamento mostrato negli ultimi mesi dalla società. L’allontanamento di Boban e il possibile addio a fine stagione di Paolo Maldini avrebbero portato lo svedese a pensare di non proseguire la sua avventura in rossonero.

In un’intervista rilasciata al giornale svedese, Svenska Dagbladet, infatti, Ibrahimovic è rimasto molto vago sul suo futuro: “Vediamo, non so ancora cosa voglio. Ogni giorno succede qualcosa di nuovo Chi avrebbe potuto prevedere questo Coronavirus? Dobbiamo provare a goderci la vita. Ho una famiglia di cui occuparmi, loro si sentono bene e quindi sto bene”.

Sul Coronavirus, poi, Ibrahimovic ha detto: “Quando il virus ha iniziato a diffondersi nel calcio, il Milan ha chiuso l’intera struttura di allenamento. È tragico che i campionati siano sospesi, ma dobbiamo rispettare le leggi ed essere pazienti. I Governi devono trovare una soluzione che faccia bene all’intera comunità. La salute viene prima dello sport”.

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