Inter, Materazzi da Frey: che stoccata alla Juve su Instagram

Marco Materazzi in diretta Instagram con Frey
Marco Materazzi in diretta Instagram con Frey

La Serie A non potendo scendere in campo si sposta sui social, infatti i campioni del nostro calcio – nell’arco di questa pausa forzata causa COVID-19 – amano raccontarsi su Instagram. L’ultima trovata sono le dirette in contemporanea, diverse icone del calcio italiano (fra presente e passato) si danno appuntamento nelle piazze telematiche: il risultato è un talk show perenne condito da divertimento e qualche confessione scomoda. È successo, fra gli altri, anche a Marco Materazzi. Campione del Mondo del 2006, fra le colonne portanti dell’Inter del triplete, si è raccontato a Sebastian Frey senza alcuna remora.

Marco Materazzi, fra passato e presente su Instagram dall’amico Frey

Marco Materazzi si racconta a Frey
Marco Materazzi si racconta a Frey

Gli argomenti son sempre quelli: Nazionale, Inter e soprattutto Juve. Matrix – il soprannome affettuoso che Materazzi si è guadagnato in anni di carriera – non ha mai nascosto il suo risentimento (puramente sportivo) nei confronti dei bianconeri. L’ex difensore l’ha rimarcato persino in quest’occasione: “Rigiocherei il 5 maggio – ha detto – la Vecchia Signora la odio tantissimo. Ma solo sportivamente”.

Parole al miele, invece, per Josè Mourinho. Con l’allenatore del Tottenham, i nerazzurri raggiunsero il triplete nel 2010: “Perdeva spesso le staffe, ci faceva delle ramanzine incredibili, ma l’ho sempre rispettato. È stato un amico, un padre, un fratello. Stima assolutamente reciproca, una persona molto coerente. Dissero anche che io ce l’avessi con chi è venuto dopo di lui, a onor del vero non c’era proprio rapporto perchè quella persona si è dimostrata incoerente”.

Mentre Matrix sul proprio vissuto all’Inter ammette: “Stavo antipatico a tutti gli avversari ma è normale che fosse così. L’anno di Mourinho eravamo fortissimi. Una corazzata, 25 giocatori tutti affidabili. Chiunque scendeva i campo faceva la differenza. Le partite che fecero la differenza furono sicuramente Roma, Siena e Madrid”. Un uomo, Marco Materazzi, che ancora oggi non ha paura di entrare in tackle scivolato sulle questioni che contano con la solita caparbietà che lo ha sempre contraddistinto. Un po’ croce e un po’ delizia, senza scadere mai nel banale.

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