Serie A, ritiri bunker: in albergo zero contatti per i calciatori

Quando (e se) riprenderanno gli allenamenti, per i giocatori delle squadre di Serie A cambieranno molte abitudini. Bisognerà mantenere il distanziamento sociale e ci saranno msirue di sicurezze. Ognuno di loro sarà quasi come in un bunker

Serie A, ritiri bunker: in albergo zero contatti per i calciatori
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Se e quando ripartirà la Serie A cambierà tutto: non solo le abitudine dei singoli cittadini e delle loro famiglie, ma anche quelli dei calciatori. Prima di pensare alle partite, dovranno ripartire gli allenamenti: e per i giocatori sarà l’inizio di una vita diversa rispetto a prima. La Gazzetta dello Sport ha spiegato nel dettaglio cosa prevedono i protocolli proposti dalla Figc al Governo, che cominciano proprio a cominciare dagli allenamenti.

Nelle modalità di ripresa delle attività, vanno considerati i tecnici, i medici, fisioterapisti, magazzinieri e il resto del personale che dovrà essere coinvolto. Si tratta di un totale che va dalle 50 alle 70 persone. Chiaramente questo intero gruppo di lavoro dovrà essere esente dal contagio, e quindi costantemente monitorato. Sicuramente saranno vietati contatti ravvicinati e assembramenti, a partire dagli spostamenti.

La nuova vita dei calciatori nell'era del Coronavirus: come in una bolla
La nuova vita dei calciatori nell’era del Coronavirus: come in una bolla

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La nuova vita dei calciatori nell’era del Coronavirus: come in una bolla

Massima cautela nei ritiri: niente camerieri a contatto coi calciatori, ma file distanziate per i buffet. Saranno limitati gli ingressi di personale esterno, come ad esempio operai e tecnici: calciatori avvisati. Non mancheranno esami scaglionati: in caso di esiti sospetti, i calciatori saranno separati e non potranno partecipare a sedute collettive. Sarà comunque possibile, previo risultati dei test, dormire in camere doppie e mangiare insieme, seppur con le dovute cautele e distanze.

Ovviamente nessun contatto con persone estranee al club: insomma, i calciatori saranno ancora più irraggiungibili di quanto lo sono stati fino ad adesso.  E non mancano le raccomandazioni per quando i giocatori torneranno a casa, ossia alla fine del periodo di ritiro (che sarà di almeno 15 giorni). Anche in questo caso le misure di cautela restano rigorore, ma soprattutto dovranno essere azzerati i contatti con l’esterno. Insomma, calciatori che dovranno vivere in una bolla, ancora di più di quanto è stato fino ad ora.

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