Gullit, il figlio Maxim debutta in Europa League: orgoglioso l’ex Milan

Maxim Gullit, figlio di Ruud, ha avuto la possibilità di esordire con l’AZ Alkmaar: l’ex calciatore del Milan si è mostrato orgoglioso tramite il suo profilo Instagram.

Vedere un figlio seguire le proprie orme non può che essere motivo di orgoglio. E per i campioni del calcio non può esserci eccezione. Ne sa qualcosa anche Ruud Gullit, campione indimenticato degli anni ’90, che ha potuto vedere il figlio Maxim esordire in Europa. Il ragazzo, che milita nell’AZ Alkmaar, formazione olandese che si trova nello stesso girone di Europa League del Napoli,ha oggi 19 anni, ma ha da sempre una grande passione per il mondo del calcio. Del resto, visto l’ambiente in cui è cresciuto (la mamma è Estelle Cruyff, caratteristica che lo rende nipote di una delle leggende del mondo del pallone).

A differenza del suo celebre papà, lui non ha deciso di puntare sui gol, ma ha puntato su un ruolo diverso, quello di difensore. A facilitarlo nel compito è anche il suo fisico: dotato di fisico statuario, altezza 1.90, e notevole senso della posizione.  Non mancano gli addetti ai lavori che hanno notato le sue doti.

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Maxim Gullit: l’esordio europeo del figlio di Ruud

L’esordio in Eredivisie del ragazzo risale allo scorso anno, ma in questi mesi è riuscito anche entrare a fare parte stabilmente della nazionale Under 19 del suo Paese. Vederlo giocare in una competizione continentale ha ovviamente reso felice proprio papà Ruud, che ha celebrato la situazione attraverso una storia su Instagram con il messaggio: “Sono cosi’ orgoglioso“, accompagnato da un breve frammento della gara in cui l’AZ ha sfidato i croati del Rijeka.

Osservando l’account Instagram del piccolo Gullit appare evidente come la passione per il calcio sia insita nel suo DNA. In un post è possibile vedere l’immagine del papà con un messaggio chiaro: “È la mia persona preferita“. Tra i profili che Maxim segue ci sono quelli di Paolo Maldini, ex compagno del papà, Zlatan Ibrahimovic e Cristiano Ronaldo.

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