Real Madrid, Cassano tra i peggiori 11 della storia: la formazione di As

Antonio Cassano non ha certamente lasciato il segno nella storia del Real Madrid, anzi c’è chi lo ha inserito nella formazione peggiore della storia dei blancos.

Giocare in Liga, uno dei campionati più competitivi nel panorama europeo, rappresenta il sogno di molti, al punto tale da fare il possibile per cogliere l’occasione non appena si presenta un’offerta. Non tutti però riescono a trasformare in campo la voglia e la determinazione e vivono così un’esperienza al di sotto delle aspettative. Secondo AS,  uno dei quotidiani sportivi più accreditati in Spagna, ha deciso così di stilare una classifica davvero molto particolare: il peggiore 11 della storia del Real Madrid.

Una formazione che non può che fare sensazione, visti i tantissimi trofei che i blancos sono riusciti a conquistare nella lor storia, al punto tale da diventare la squadra più vincente in Europa. Vedere i nomi scelti non può però che scatenare una sensazione di rimpianto per non essere riusciti a rispettare le aspettative. In un ambiente come quello delle “merengues” si ha infatti tutto per fare bene, a condizione ovviamente di essere professionali in campo e fuori.

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Antonio Cassano (Foto: Getty Images)

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I peggiori undici del Real Madrid: nella formazione c’è un italiano

Questa la formazione flop completa: Bizzarri; Diogo, Woodgate, Spasic, Coentrao; Gravesen, Pablo Garcia, Faubert; Balijc, Cassano, Drenthe. Impossibile quindi non notare la presenza tra questi titolari di Antonio Cassano, uno che non ha certamente lasciato il segno nella sua esperienza spagnola (oltre hce in altre squadre in cui ha militato successivamente). La sua esperienza nella squadra che è attualmente campione di Spagna risale al periodo che va dal gennaio 2006 al giugno 2007, in cui ha messo in mostra un ruolino tutt’altro che incoraggiante: appena 4 reti in 29 presenze.

In quel periodo in tanti avevano criticato la sua scarsa professionalità, evidente soprattutto dai chili di troppo. Ma anche negli anni che hanno fatto seguito a quella fase della sua carriera lui non ha evidentemente dimostrato di avere imparato dagli errori commessi.

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