Lucio Rassier parcheggia il SUV: “Basta Uber, torno al calcio”

Il calciatore brasiliano Lucio Rassier era uno dei circa 1500 calciatori sudamericani rimasti senza lavoro dopo la pandemia: la sua splendida auto era diventata un taxi

Lucio Rassier aveva messo assieme cinque anni da professionista, uno stipendio discreto con il quale si era comprato casa e una splendida auto. Non era certo miliardario ma tra gli operai del calcio brasiliano che girano tra Sudamerica, Emirati e Asia era un privilegiato. Fino a febbraio…

Lucio Rassier, calciatore con patente di tassista

Il COVID-19 ha duramente impattato la vita sua e di almeno altri 1500 calciatori che all’improvviso si sono trovati senza lavoro, senza stipendio e con tanti costi da mantenere… “Perché una delle cose che tutti noi calciatori professionisti facciamo, un po’ perché è normale alla nostra età togliersi qualche soddisfazione e un po’ perché l’immagine pubblica lo richiede, iniziamo a spendere soldi in beni di lusso. Auto, telefonini, vestiti, orologi”. A spiegarlo è Lucio Rassier, centrocampista di discreto talento con un buon curriculum nei campionati pro brasiliani del Rio Grande do Sul.

A febbraio, quando tutti i tornei confederali (Serie A, Serie B e Copa do Brasil) ed Estaduais (i campionati di ogni singolo paese della confederazione) sono stati sospesi è stato un autentico dramma. Lucio si è inventato una seconda vita. E ha cominciato a usare il suo splendido SUV come un qualsiasi autista della Uber: “Si trattava di guadagnare il necessario, non potevo fare lo schizzinoso. Ho fatto domanda e non appena mi hanno preso ho cominciato a lavorare. Circa otto ore al giorno per mettere assieme una trentina di dollari. Ma tanto è bastato insieme ai sacrifici di tutta la mia famiglia”.

LEGGI ANCHE >

Lucio Rassier
Lucio Rassier durante una conferenza stampa (Instagram Official)

Sbarcare il lunario

Lucio Rasser vive a Porto Alegre, meravigliosa città del Rio Grande do Sul dove giocano Gremio e Internacional. Lucio dopo otto mesi da conducente di auto a noleggio potrà finalmente tornare in campo. Ha firmato un contratto di pochi mesi con il Grêmio Esportivo Bagé. La fine di un incubo.

Ma la strada è stata lunga. Dopo nove ore in macchina Lucio si recava ogni sera al campo allenamento del sindacato calciatori alegrense, nella zona sud della città. Un’ora di allenamento fisico, una partitella ogni tanto. Quando gli è arrivata la chiamata ha pianto: “Mi chiedevano se ero disponibile ad andare a Bagé per un colloquio, mi sono emozionato e ho impiegato un paio di secondi per dire… ‘domani sono lì’. Ho preso il mio SUV, ho fatto i 300 chilometri di strada con il cuore in gola. Sono arrivato con un’ora d’anticipo, ho fatto il test, i controlli medici e ho firmato. Mi hanno dato anche un piccolo anticipo con cui ho fatto la spesa per tutta la famiglia”.

LEGGI ANCHE >

Un nuovo esordio

Il suo allenatore è Claiton, ex giocatore dell’Internacional soprannominato “il professore”. Tutto è stato molto veloce. Claiton ha preso in consegna la squadra il 17 ottobre, la squadra si è completata in dieci giorni e ha già fatto il suo esordio in Copa Ibsen Pinheir, quella che viene definita la Copinha, la coppa estaduais del Rio Grande do Sul. Chi vince prenderà parte alla prossima Copa do Brasil.

Lucio è felice di tornare a fare il suo lavoro: “Mentre non giocavo ho fatto di tutto, ho anche venduto on line articoli sportivi, ricordi, piccoli oggetti da collezione. Tutto pur di mettere il pane in tavola. Ma il momento più bello era quello in cui potevo allenarmi. Sono in condizioni eccellenti, ho una voglia di giocare incredibile. E ringrazio. Il mio pensiero va a centinaia di colleghi che ancora devono sacrificarsi e aspettare: non mollate, allenatevi e tenetevi pronti”.

LEGGI ANCHE >