Maradona, si ipotizza la riesumazione del corpo: le colpe del medico

Prosegue l’indagine sulla morte di Diego Armando Maradona con nuovi particolari inquietanti e ancora tutti da verificare. Pesanti accuse nei confronti del suo medico personale

Le notizie che riguardano le ultime ore di Diego Armando Maradona si fanno sempre più drammatiche.

Maradona, si indaga per omicidio colposo

Le foto del piccolo cottage preso in affitto dalla figlia Jana dove l’ex calciatore è morto sono lancinanti. Immagini di grande solitudine e di abbandono: un materasso a terra, senza lenzuola, cibo avanzato, una quantità impressionante di medicine. All’indagine della procura di San Isidro si è affiancata quella dei principali quotidiani argentini, il Clarin e La Nacion. Proprio La Nacion ha acquisito una serie di documenti dall’ospedale che aveva ricoverato e operato Diego per la rimozione di un ematoma alla testa dopo una caduta in casa.

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Le colpe del suo medico

Al centro dell’indagine c’è Leopoldo Luque, il medico personale di Maradona. Le sue responsabilità sarebbero notevoli. Sarebbe stato lui a insistere per portare il calciatore a casa, nel residence di Tigre dove Maradona è morto, contro il parere dei medici della Clinica Olivos. Non ci sarebbe nessun documento ufficiale che certifica le dimissioni di Maradona. Di fatto il Pibe aveva subito un intervento alla testa il cui esito era tutt’altro che risolto. I postumi sarebbero stati gravi: Maradona avrebbe avuto bisogno di cure personali professionali e accurate. Che di fatto sarebbero quasi del tutto mancate.

La procura non ha formalizzato alcuna accusa ma si parla di indagine per omicidio colposo o quanto meno di comportamento doloso in una gestione farraginosa e piena di mancanze. Luque non sarebbe stato arrestato ma di fatto la procura lo avrebbe bloccato invitandolo a non muoversi, e a restare a disposizione. Secondo gli inquirenti non c’è alcun pericolo di fuga.

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Eredità intricata

Sul fronte dell’eredità la questione si fa sempre più intricata. L’ultimo documento portato in evidenza dai giornali sembra escludere da qualsiasi lascito l’ex moglie Claudia Villafane e le due figlie avute con lei, Dalma e Giannina. Ma di fatto è tutto molto intricato: La Nacion parla di un patrimonio ufficiale di oltre 40 milioni di euro in appartamenti, terreni, titoli. I suoi conti sono divisi in tanti rivoli che riportano a personalmente Maradona, ma anche alla sua società di produzioni e a una società di consulenza del quale era socio unico. Dubai, Messico, Svizzera, Stati Uniti, Giappone: solo le auto di Maradona acquistate negli ultimi cinque anni e ancora regolarmente intestate a lui ammontano ad almeno tre milioni di dollari.

La lite familiare che ha spaccato la famiglia risale al 2015, quando Maradona denunciò Claudia Villafane per evasione fiscale e appropriazione indebita. La lite nacque da una grande villa a Miami che Claudia utilizzava con le figlie e i nipoti a titolo praticamente personale. Cosa che mandò Diego su tutte le furie, portandolo a correggere il suo primo testamento escludendo ex moglie e figlie dalle sue ultime volontà ed eleggendo le sorelle, in particolare la sorella maggiore Ana Maria, come esecutrice testamentaria. Di qui la lite tra Ana Maria Maradona e Claudia esplosa sui giornali con durissime accuse.

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Maradona Junior
una immagine intensa di Diego Sinagra Maradona Junior quando aveva 15 anni e giocava nella Nazionale azzurra Under 17 (Getty Images)

Tutti i figli di Maradona

Il conto dei figli di Maradona, o quanto meno dei giovani che ritengono di avere diritto ad essere riconosciuti come tali si sta allargando. Al momento oltre a Diego Armando Junior, Dalma e Giannina (nati dalla moglie Claudia), Jana – nata da Valeria Sabalain nel 2015 – e Diego Fernando – sette anni, figlio del Pube e di Veronica Ojeda, si sono aggiungi due gemelli, mai riconosciuti, e altri due ragazzi nati a Cuba tra il 2000 e il 2005. Oltre a Santiago, figlio della modella Fernanda Garat che chiede di essere riconosciuto dal 2013, e Magalì Gil. Undici pretendenti in tutto a un’eredità della quale si sa ancora poco.

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Parla Diego Armando Junior

Della vicenda ha parlato anche Diego Armando Junior, il primogenito nato da Maradona, riconosciuto dal Pibe de Oro ventuno anni dopo la sua nascita molti anni dopo che il ragazzo aveva già vestito sia la maglia del Napoli che della nazionale giovanile azzurra. Ospite di “LIVE Non è la D’Urso” Diego Junior è stato piuttosto chiaro: “So bene che cosa vuol dire pretendere un diritto senza che questo venga riconosciuto immediatamente. Ma ci vuole il rispetto delle regole. Si va in tribunale, si fa un processo e il giudice prende la sua decisione sulla base delle informazioni certe che ha. Ma quando, 48 dopo la morte di un uomo che il mondo sta piangendo, c’è chi chiede con gli avvocati in televisione, la riesumazione di una salma, provo vergogna. Se ci sono dei fratelli sono pronto ad accoglierli a braccia aperte: ma facciano le cose giuste e secondo le regole. Mio padre non si può difendere”.  

Diego Armando Junior ha detto di voler partire al più presto per l’Argentina: “Ho saputo della morte di mio padre al telefono, mentre ero in ospedale e sotto ossigeno per una bruttissima polmonite causata dal COVID. Sono ancora sotto shock e non credo di avere realizzato tutto quello che sta succedendo. La cattiveria e l’aggressività di alcuni commenti su mio padre è inaccettabile. Penso che mi troverò in tribunale con parecchie persone che in questi giorni hanno parlato senza sapere. Per il resto l’unica cosa che mi interessa è andare a dare il mio ultimo saluto a mio padre”.

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