Prandelli, duro sfogo dopo le dimissioni: la verità sul suo addio

Fiorentina Prandelli, anche l’atto secondo si è concluso in maniera inaspettata. Questa volta però, per questioni personali del tecnico bresciano. 

Fiorentina Prandelli
Cesare Prandelli (Getty Images)

Tutto ha un inizio e una fine e a volte dipende solo da noi se vogliamo un lieto fine o uno drammatico. Nel caso di Cesare Prandelli, la secondo chiusura con la Fiorentina è stata drammatica. Certo, a volerlo non è stato l’ex c.t. dell’Italia che, in base a ciò che ha scritto nella lettera, è stato costretto a fare un passo indietro. Una scelta, quella dell’ex Viola, che denota quanta forza d’animo e che serietà ha nel prendere una decisione così difficile. Peccato che le sue dimissioni siano state interpretate in maniera differente, al punto tale da indignarlo.

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Fiorentina Prandelli, sfogo del tecnico bresciano

Prandelli
Cesare Prandelli (Getty Images)

Fiorentina Prandelli, anche l’atto secondo si è concluso. Questa volta però, le motivazioni sono altre e più personali rispetto al 2010. Nonostante ciò, c’è chi ha provato a ricamarci sopra. Proprio tale aspetto ha indignato molto l’ex tecnico viola che, ai microfoni dell’Ansa, ha detto: “Sono passati pochi giorni da una mia decisione sofferta, molto dolorosa, e mi accorgo che probabilmente qualcuno non ha capito il vero senso del mio gesto. Sicuramente una minoranza ma non per questo meno importante, sta riempiendo i canali social di nefandezze, ricostruzioni inventate di fatti mai esistiti”.

In effetti, nei giorni scorsi su internet si è potuto riscontrare un elevato numero di post e di articoli che provavano a spiegare il perché dell’addio di Prandelli alla Fiorentina. Teorie e pensieri che hanno infastidito non poco l’ex tecnico viola e che apre un dibattito sull’utilizzo dei social per questioni così delicate.

“Bisognerebbe stigmatizzare e non dare risalto alla pochezza di spirito dei cosiddetti ‘odiatori da tastiera’ – ha detto il tecnico di Orzinuovi- ma c’è un limite e questo limite è stato oltrepassato. Lo devo alla mia famiglia, al club ma soprattutto ai miei calciatori che mai, dico mai, mi hanno mancato di rispetto o hanno avuto comportamenti offensivi nei miei confronti. Mi appello alla responsabilità di tutti: credete alle verità e non correte dietro a fenomeni senza moralità e etica del vivere civile” ha concluso.