Arbitri nella bufera: chat segrete e giudizi truccati per le designazioni

La denuncia di due arbitri dismessi dal giro della Serie A fa scattare il putiferio. Nel mirino alcuni fischietti come Fourneau, Sacchi e Abbattista

Arbitri Serie A
Arbitri Serie A (Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images for Lega Serie B)

Scoppia una vera e propria bufera attorno agli arbitri del nostro campionato. A farla deflagrare in maniera clamorosa sono stati due tesserati Aia, Daniele Minelli e Niccolò Baroni. I due sono stati dismessi dal Comitato nazionale prima dell’inizio di questa stagione, con la motivazione legata ad “adeguate motivazioni tecniche”.

I due ex assistenti, però, ci hanno voluto vedere chiaro e hanno deciso di denunciare le pratiche decisamente poco lineari e cristalline. L’indagine è stata seguita anche dai colleghi de La Repubblica, i quali hanno portato a galla questi comportamenti. In particolare la denuncia di Minelli e Baroni è legata al ritocco dei giudizi di alcuni arbitri, che così facendo sono rimasti in organico anche per la stagione in corso.

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Arbitri Serie A, il metodo per aggiustare i giudizi

Fourneau (Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)

Il metodo in questione trova un suo riscontro nella chat segreta tra i componenti della Commissione arbitri di Serie B. Qui si discute del voto da assegnare a Eugenio Abbattista, il fischietto designato per Spezia-Chievo, gara dello scorso campionato cadetto. “Devi togliere un 8.60 e mettere un 8.70“, si legge tra i messaggi. Lo scopo è chiaro: modificare il giudizio del direttore di gara per consentirgli la promozione in Serie A.

La denuncia fatta da Minelli e Baroni è legata non solo alla loro dismissione, ma anche alla promozione di alcuni colleghi. Oltre ad Abbattista, che avrebbe dovuto ricevere lo stesso provvedimento per limiti di permanenza nello stesso torneo, spunta anche Ivan Robilotta, fischietto toscano che era ultimo in graduatoria.

Oltre a loro, nel mirino degli ex colleghi ci sono anche Sacchi e Fourneau, anch’essi al centro di messaggi nella chat segreta sempre per gonfiare i loro giudizi.