Fedez show sul palco del Primo Maggio: l’attacco sfocia sul calcio

Fedez, nel suo intervento durante il concerto del Primo Maggio a Roma, ha attaccato anche Mario Draghi. Il premier, secondo il cantante, è reo di essersi preoccupato della Super League più che della situazione del mondo dello spettacolo

Fedez Draghi
Fedez Draghi (Photo by Vittorio Zunino Celotto/Getty Images for Prada)

Fedez contro tutti, è proprio il caso di dirlo. Ha già destato scalpore, oltre ad aver ovviamente fatto il giro del web, la crociata combattuta su più fronti dal noto artista milanese. Federico Lucia – questo il nome di battesimo del rapper e produttore – ha sfruttato al meglio il palco del concerto del Primo Maggio per vuotare il sacco.

Ma nel corso del suo intervento, durato oltre quattro minuti prima delle sue esibizioni canore, non c’è stato spazio solo per gli attacchi contro la Lega. Fedez, infatti, ha trovato spazio anche per inveire contro Mario Draghi. Il presidente del Consiglio, subentrato a Giuseppe Conte, avrebbe operato in maniera poco gradita al cantante lombardo.

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Fedez contro Draghi sul tema Superlega

Draghi (Photo by Sean Gallup/Getty Images)

Durante il suo discorso, che è stato anche al centro di un tentativo di censura da parte dei vertici della Rai, Fedez ha tirato in ballo il capo del Governo. L’argomento riguarda il calcio, in particolare la Super League, sulla quale lo stesso Draghi si era premurato di esprimere la sua opinione.

Una cosa che non è andata giù all’artista. Che infatti non ha perso occasione per farlo notare: “Come si è esposto nel merito della Superlega con grande tempestività, sarebbe altrettanto gradito il suo intervento nel mondo dello spettacolo“.

Più in generale, Fedez ha chiesto al premier un intervento in favore dei lavoratori dello spettacolo: “Caro Mario, capisco perfettamente che il calcio è il vero fondamento di questo Paese. Però non dimentichiamoci che il numero dei lavoratori del calcio e dello spettacolo si equivalgono. Non chiedo soldi, ma una parola, un progetto di riforma in difesa di un settore decimato dall’emergenza e che è regolato da normative stabilite negli Anni Quaranta e mai modificate a dovere sino a oggi“.