Juventus, le parole di Capello su Allegri fanno discutere

Fabio Capello ha detto la sua sul possibile ruolo che Massimiliano Allegri potrebbe assumere alla Juventus. Secondo lui il calcio italiano non è in grado di garantire a un tecnico di fare anche da manager

Capello Allegri
Capello Allegri (Photo by Valerio Pennicino/Getty Images for Lega Serie A)

Fabio Capello boccia l’eventualità di un ruolo ‘diverso’ per Massimiliano Allegri alla Juventus. Si continua a fare un gran parlare dell’eventualità che il mister livornese possa tornare sulla panchina bianconera, dopo l’esperienza fallimentare di Andrea Pirlo. E proprio in tal senso si è discusso sulle mansioni che l’ex milanista assumerebbe alla guida della Vecchia Signora.

Si è parlato per lui di un ruolo ‘alla Ferguson’. Per dirla in parole povere, Allegri potrebbe unire la guida tecnica in senso stretto con la possibilità di una posizione più manageriale. Un uomo che lavorerebbe sul campo ma anche in dirigenza, con un ruolo chiave per la scelta di giocatori da pescare sul mercato.

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Capello su Allegri, le parole dell’ex juventino

Allegri (Getty Images)

Capello non crede che il suo illustre collega potrebbe fare una cosa del genere. Il problema non sarebbe legato alle abilità di Allegri, ma alla concezione del calcio italiano: “Il nostro calcio non è culturalmente attrezzato per un modello genere Ferguson e penso che alla fine ognuno cercherà di difendere il suo orticello, ma poi bisognerebbe spiegare bene di che cosa si tratti e se sia compatibile con l’attualità“.

Dopo aver espresso il suo parere sul ruolo di manager, Capello ha tessuto le lodi di alcuni colleghi che hanno potuto svolgere questa mansione in altri contesti. “Ferguson, come Wenger, diede un’impronta fortissima al suo club – ha detto Don Fabio alla Gazzetta dello Sport – . Era il capo assoluto dello United. Lavorava poco sul campo, dove delegava uno staff che eseguiva alle lettera i suoi ordini. Anche Wenger aveva il controllo totale, sebbene soprattutto nei primi anni sul campo fu decisamente più presente rispetto a Ferguson“.