Milan, Laxalt torna ma sará ceduto: le offerte sul tavolo

Il Milan cerca un nuovo acquirente per Diego Laxalt, di ritorno dal prestito al Celtic: le due squadre interessate al terzino uruguaiano.

Milan Laxalt
Milan dirigenza (Getty Images)

E’ finita la stagione e molti giocatori sono pronti a fare ritorno nelle squadre d’appartenenza. Per esempio Diego Laxalt che, scaduto il prestito secco al Celtic, si aggregherà al ritiro del Milan. Il suo rientro però sarà soltanto di passaggio perché il terzino uruguaiano ha già ricevuto diversi apprezzamenti in giro per l’Europa.

Come riportato da Sky Sport, ci sono già due squadre pronte a avviare una trattativa per il terzino rossonero. Si tratta di Besiktas e Porto che hanno iniziato a mostrare il loro interesse e tra poco potrebbero presentare le rispettive offerte. Prima però dovranno informarsi col Milan e capire i termini economici dell’operazione.

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Laxalt Milan, addio vicino: Besiktas e Porto ci provano

Laxalt difensore Milan
Diego Laxalt, difensore del Milan (Getty Images)

Le porte del mercato sono sempre aperte per Diego Laxalt, ancora in uscita dal Milan ma sotto contratto fino al 2022. I rossoneri hanno già deciso che cercheranno di venderlo a titolo definitivo la prossima estate. Quest’anno, nonostante fosse l’unica naturale riserva a Theo Hernandez, l’hanno mandato a giocare in prestito al Celtic.

In Scozia il terzino sinistro non ha sfigurato, accumulando diverse presenze (26 totali) e segnando anche un gol. Tra l’altro in Europa League aveva incrociato la squadra di Pioli nel doppio confronto della fase a gironi. Una stagione tutto sommato positiva per il classe ’93, arrivato a Milano nella stagione 2018/19, ma non abbastanza per una conferma.

Il dispiacere però è relativo, perché il giocatore non dovrebbe faticare a trovare un nuova destinazione. Al momento Besiktas e Porto hanno chiesto informazioni e sono le favorite, ma nel corso delle prossime settimane non sono esclusi altri scenari. Di sicuro non sarà semplice per il Milan rientrare nell’investimento, considerando i circa 20 milioni di euro  spesi per il suo cartellino che oggi ne vale meno della metà.