Olimpiadi, il Canada è d’oro: la Svezia spreca, il merito è di Grosso

Incredibile sconfitta della Svezia che spreca un vantaggio e diverse occasioni da gol prima di commettere quattro errori fatali dal dischetto, vince il Canada

Olimpiadi Canada
Il Canada vince la prima medaglia d’oro di calcio femminile alle Olimpiadi (Getty Images)

Si conclude ai calci di rigore con la vittoria del Canada la finale di calcio femminile alle Olimpiadi di Tokyo. Per le Maple Leafs che in semifinale avevano eliminato gli Stati Uniti è la prima medaglia d’oro in assoluto nel calcio femminile olimpico.

Svezia, delusione cocente

Piangono a dirotto le ragazze svedesi fuori dal campo. Perché l’occasione che hanno avuto di completare un’impresa storica, con una medaglia d’oro mai vinta prima, è stata davvero gigantesca.

Il Canada fino a oggi aveva fatto notizia soprattutto per la presenza in campo della prima giocatrice transgender nella storia dei giochi, Quinn, una delle colonne della difesa. Ma a poco a poco dopo un avvio in sordina le nordamericane si sono rivelate una squadra da tenere e rispettare. Al punto da eliminare gli Stati Uniti in semifinale, in quello che è stato il risultato più clamoroso di tutto il torneo.

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Olimpiadi, Canada primo oro

Anche contro la favoritissima Svezia, una squadra tecnica con tante giocatrici di grande qualità, il Canada esce fuori alla distanza. Vantaggio delle svedesi con Stina Blackstenius, una delle migliori giocatrici dell’intero torneo. Pochi istanti dopo una protesta delle svedesi per un fallo di mano di area proprio della Quinn, la Blackstenius si fa trovare pronta a centro area e con una conclusione precisissima porta in vantaggio le gialloblu.

Nel secondo tempo il Canada rintuzza a fatica un paio di offensive delle svedesi e trova il pareggio su calcio di rigore. Rose, appena entrata mette in movimento Sinclair che viene stesa in area da Ilestedt: dopo la VAR viene concesso il penalty che Jesse Fleming trasforma. Da qui fino al termine c’è grande equilibrio. Con qualche occasione da una parte e dall’altra: Sinclair mette sul fondo di testa da azione di calcio d’angolo.

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Dopo tanti errori, Julia Grosso trasforma il gol decisivo (Getty Images)

Rigori decisivi

La Svezia spreca un’occasione pazzesca all’ultimo minuto con Asllani che a due passi dalla porta manca un facile aggancio. Da lì in poi lungo i tempi supplementari prevale la tattica: nessuna delle due squadre rinuncia ad attaccare ma tutto viene gestito con estrema accortezza, nel timore di un errore decisivo che possa compromettere il gradino più alto del podio. Alla fine, a decidere tutto, sono ancora una volta i calci di rigore. La Svezia, dal dischetto, combina un autentico disastro.

La Asllani coglie subito il palo, poi dopo le trasformazioni di Fleming – sempre infallibile – e Bjorn, Lawrence si fa parare il penalty da Lindahl. E con i gol di Scough e l’erroraccio di Gilles che tira altissimo sulla traversa, la Svezia ha ben due match ball per chiudere i conti. E li sbaglia entrambi. Il tiro di Anvegard viene intercettato da Labbe e dopo l’ennesimo errore canadese, stavolta di Leon, anche l’esperto capitano della Svezia Seger calcia alle stelle. Assurdo.

Jonna Anderson ha sul piede il primo rigore di spareggio, salvato ancora una volta da Labbe. E Julia Grosso, un cognome un destino, non sbaglia. Il Canada vince l’oro. Alla Svezia restano le lacrime.