Lazio-Udinese, Sarri spiega: “A Napoli abbiamo perso perché…”

Maurizio Sarri si è presentato in conferenza stampa per analizzare la partita di domani contro l’Udinese di Luca Gotti. Leggi le dichiarazioni del tecnico della Lazio

Maurizio Sarri, tecnico della Lazio (Foto LaPresse)

La Lazio, domani sera, sfiderà l’Udinese all’Olimpico nel match valido per la quindicesima giornata di Serie A. I capitolini, dopo il pesante ko contro il Napoli, non possono permettersi altri passi falsi considerando anche i successi di Atalanta, Juventus e Fiorentina.

Maurizio Sarri, pochi minuti fa, è intervenuto in conferenza stampa per presentare la sfida contro i friulani. Il tecnico ex Chelsea ha avuto modo anche di spiegare cosa non ha funzionato al Maradona.

Leggi anche->Serie A, highlights Napoli – Lazio. Gol e sintesi partita – VIDEO

Lazio-Udinese, Sarri in conferenza stampa: le sue parole

Sarri Napoli Lazio
Lazio sconfitta in casa del Napoli, l’amarezza di Sarri (LaPresse)

Maurizio Sarri ha esordito in conferenza stampa proprio parlando della sconfitta subito contro il Napoli. Queste, nello specifico, le sue considerazioni: “Non credo sia stato un problema tattico, non c’entra il modulo o come giochi. Quando la squadra è passiva perdi. Questo è un problema di saper gestire le energie nervosi. Sapersi ricaricare nei momenti dispendiosi. Alcune volte la testa ci si stacca mentalmente, sabato erano attenti, quindi penso che sia un problema inconscio. Si vedeva già dal riscaldamento che si sarebbe perso contro il Napoli”.

Il tecnico della Lazio ha poi sottolineato come l’impegno in Europa League abbia contribuito al rendimento altalenante della sua squadra: “Il fatto che ci sono tutte queste partite è un dettaglio non di poco conto. Le nostre difficoltà sono evidenti: dopo tre partite dopo le nazionali, tre punti. Quattro punti dopo l’Europa League. Le altre 14 punti. Una problematica pesante. Negli altri anni le situazioni particolari capitavano una volta al mese, adesso tre volte”.

Infine ha spiegato il calo di Felipe Anderson nelle ultime partite: “Se io avessi il joystick lo avrei già riattivato. Ha un carattere troppo delicato, livello di sensibilità diverso da quello medio, che in certe situazioni lo fa diventare fragile. È difficile anche da gestire, se lo tieni fuori rischi di affossarlo. Un difettino c’era, altrimenti non era qui, bisogna conviverci”.