Breaking Bad in Paraguay: la finale di Supercoppa diventa uno spin off della fortunata serie. Il portiere del Cerro sorprende i tifosi. 
Sembrava di essere ad Albuquerque, invece era il Paraguay. L’influenza del Nuovo Messico, però, è dura da debellare. Specialmente durante la Supercoppa tra Olimpia Asuncion e Cerro Porteno: una gara carica di adrenalina, arricchita ulteriormente da una scena non propriamente usuale.
L’impressione è di essere finiti dentro Breaking Bad, invece è tutto vero e quello di cui aver paura non è Tucu Salamanca, ma il portiere del Cerro Jean. L’uomo passa alla storia come colui che ha usato le mani non per bloccare un pallone insidioso ma per incutere timore: lo stesso accade nella fortunata serie tv – solo a fini di copione – con il celebre gesto “della tagliola”: chiamato così perchè mima una lama che circuisce la gola.
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Breaking Bad, il portiere del Cerro come Tucu Salamanca: cosa ha fatto in campo
Promessa che, quando si fa, preannuncia un unico e inesorabile destino. Jean, tuttavia, non è Tucu Salamanca e il campo da gioco non è un set cinematografico: l’estremo difensore ha impressionato i tifosi rivali con il gestaccio mentre prendeva posto in area di rigore. Va bene la trance agonistica, ma così è un po’ troppo.
Quella del portiere non era una citazione ne un omaggio a Bryan Cranston, ma una vera e propria minaccia. Iniziativa surreale che costa tre giornate di squalifica all’uomo: il primo rosso, importante, ancora prima del calcio d’inizio. Al posto di Jean nel Cerro, fortunatamente, è subentrato Munoz. Appena in tempo per evitare ulteriori ripercussioni: la realtà supera la fiction. Persino quando sembra impossibile.
