Chelsea, Abramovich sta per cedere la società al turco Bayrak. Il passaggio di consegne implicherà anche altri cambiamenti: le possibilità.
Abramovich è pronto a cedere. Il Chelsea presto passerà di mano: il nuovo proprietario, a meno di clamorosi ripensamenti dell’ultim’ora sarà il turco Muhsin Bayrak. Un magnate dalle mille risorse e il patrimonio considerevole (oltre dieci miliardi) desideroso di mettere le mani nel mondo del calcio per catalizzare i propri introiti in altra maniera: ha le mani in pasta nell’edilizia e l’energia rinnovabile, oltre ad essere Presidente e fondatore di AB Group Holding.
La compravendita dovrebbe chiudersi intorno a una cifra di 3 miliardi, il russo ha prelevato il club londinese per 3,6. Conti a parte, l’intenzione di Bayrak è ben precisa: rivalutare una vetrina già ricolma per inserire nuovi introiti. Questo implicherà – per forza di cose – una riqualificazione.
Priorità che passa anche dalla squadra ma prima ci sarebbero delle cose da rimettere a posto. L’idea è chiara: lavorare a Stamford Bridge. Rifare lo stadio: già pronti – stando alle prime indiscrezioni del Daily Mail – dieci collaboratori per prendere parte ai lavori e al progetto. Estetica sì, ma anche economia: il raccordo con i vari main sponsor è la priorità per far diventare Chelsea un marchio credibile più di quanto non sia già. L’idea è farla diventare una vera e propria factory tra sport e lifestyle.
Il calcio applicato alla quotidianità e tutto quello che implica: attualmente i Blues hanno il museo interno e la possibilità di visitare lo stadio con tutto quello che comporta la struttura. Foto, gadget e ricordi. Bayrak vorrebbe creare qualcosa di diverso: uno stadio moderno dove si ha l’impressione di essere su una “giostra delle meraviglie” che accompagna gli utenti prima, dopo e durante il match.
La sfida di campionato o coppa, per intenderci, sarà soltanto la punta di un iceberg. La mossa vincente, infatti, sarà quella di inserire centri commerciali e negozi di vario genere all’interno dell’impianto: il fine è creare una sorta di “città dello sport”, con attenzione ai Blues. Progetto ambizioso, ma possibile.
Bayrak ha già capito che il mondo del calcio può fungere da catalizzatore per le sue altre – diverse – attività. Se Abramovich ha fretta di chiudere per non essere inghiottito dalle sanzioni, di contro c’è un altro pronto a cambiare ogni cosa per scuotere, rinverdire e portare Londra dove merita. Stamford Bridge come centro nevralgico della modernità: l’avanguardia dello sport sull’asse turco londinese.
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