Nesta, il retroscena con Messi che non tutti ricordano: “Mi ha distrutto…”

Alessandro Nesta è stato uno dei difensori più importanti nel panorama internazionale. Ha vinto tutto con le maglie di Lazio e Milan, ma negli ultimi anni di carriera ha “sofferto” un certo Lionel Messi

La carriera di Alessandro Nesta è stata straordinaria, ha vinto praticamente tutto con Lazio e Milan, riuscendo anche a salire sul tetto del Mondo con la nazionale italiana. Da sempre viene “dipinto” come uno dei pochi difensori della storia ad abbinare quantità e qualità con una facilità disarmante.

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Alessandro Nesta, ex difensore di Milan e Lazio (Foto LaPresse)

La sua capacità di essere pulito, e allo stesso tempo tignoso e difficilmente superabile, lo hanno collocato nel Pantheon dei centrali più rappresentativi dell’ultimo ventennio. Eppure anche il “grande” Nesta ha avuto un piccolo “smacco” nel corso della sua carriera.

E’ stato lui stesso a raccontare un retroscena in cui il protagonista è un certo Lionel Messi. Facciamo un balzo temporale e torniamo indietro di 10 anni, quando Barcellona e Milan si affrontano nei quarti di finale della Champions League 2011-12.

Nesta rivela: “Quella volta che Messi…”

Messi e Nesta in un match di Champions League del 2012 (Foto LaPresse)

Il doppio scontro, tra rossoneri e blaugrana, se lo aggiudica il Barcellona dopo lo 0-0 di San Siro e la vittoria per 3-1 maturata al Camp Nou. Proprio di quella doppia sfida, Nesta ha un ricordo vivido e, qualche anno fa, ne ha parlato nel corso di un’intervista con Calciatori Brutti. 

Nesta, nel dettaglio, ha raccontato di un aneddoto con con Messi: “La cosa che mi faceva deprimere è che lui era partito dieci volte in dieci minuti e io a 37 anni iniziavo a faticare. Alla decima gli ho tirato un calcio e sono caduto a terra stremato, vedevo le stelle”. 

“Lui mi stava già dando la mano per tirarmi su – ha proseguito l’ex difensore –  Lì mi ha distrutto mentalmente, disintegrato. Io era a terra e quando dopo due secondo apro gli occhi vedo la sua faccia con la mano davanti che mi voleva aiutare ad alzarmi. Mi ha distrutto mentalmente in quel momento”.