Josè Mourinho, allenatore della Roma (LaPresse)
Josè Mourinho si gode la vittoria nel Derby, ma svela una sua particolare dote: quella di “veggente”. L’aneddoto.
Josè Mourinho, tre punti, successo e primo Derby della Capitale vinto alla guida dei giallorossi. Soddisfazione, ma anche consapevolezza di quel che c’è da fare: la sensazione è che, però, questa sia la strada giusta. Lo si capisce anche quando, in partita, lo Special One “zittisce” i tifosi della Roma che cantavano vittoria troppo presto. L’allenatore ha aspettato, si è organizzato, ha vinto e convinto.
Proprio come la sua squadra, ma lui evidentemente sapeva di vincere. Non è una frase fatta: Mourinho sentiva la vittoria e lo dimostra dopo la gara, quando – mentre torna a casa – posta due fotografie sui social: una scattata prima della partita, l’altra immediatamente dopo. In entrambi sorride. Il motivo è presto spiegato: “Quando sai di vincere, sia la foto sul pullman della squadra che quella in spogliatoio sono molto simili”.
Nessun dubbio, dunque, per lo Special One che si trova a proprio agio anche nei panni di veggente: la sua mano comincia ad essere presente nella Roma. Una squadra plasmata a propria immagine e somiglianza.
Aveva promesso vittorie, le asta portando, nel frattempo insegna la cultura della competitività: grinta, volontà, ma anche e soprattutto rispetto. Un pizzico di fortuna non guasta, ma lui essendo anche “veggente” con questa eventualità ci ha già fatto i conti. La foto social parla chiaro, come se non bastasse il risultato eloquente.
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