Omaggio al Grande Torino: 73 anni fa nascevano gli eroi di Superga

Omaggio al Grande Torino: 73 anni fa nascevano gli eroi di Superga. Era il 4 maggio del 1949, il giorno in cui la squadra di calcio più forte di sempre lasciava la storia per entrare nella leggenda

L’Italia era da poco uscita dalla seconda guerra mondiale, il conflitto più devastante della storia dell’umanità. Il popolo italiano era sospeso tra l’ottimismo per una ricostruzione carica di nuove incoraggianti prospettive e le atroci sofferenze patite in cinque anni di bombardamenti, distruzioni e morte distribuita in dosi massicce.

Era quello il periodo, la seconda metà degli anni ’40, in cui ci si aggrappava a qualsiasi cosa potesse evocare un vago e faticoso ritorno alla normalità. Lo sport era il pretesto per ritrovare un sorriso dimenticato, una gioia effimera eppure tanti appagante. Erano gli anni della grande epopea del ciclismo, della storica rivalità tra Fausto Coppi e Gino Bartali.

Ed erano gli anni in cui si impose, con una forza e un’energia quasi sovrannaturali, quella che ancora oggi viene indicata come la squadra di calcio più forte di sempre, il Grande Torino.

Valentino
Valentino Mazzola, capitano del Grande Torino (LaPresse)

Grande Torino tutto maiuscolo, ovviamente. Perchè di normale e di ordinario quella squadra non aveva niente. Bacigalupo, Ballarin, Maroso, Grezar, Rigamonti, Castigliano, Menti, Loik, Gabetto, Mazzola, Ossola. Questi undici nomi, scanditi uno per uno con la solennità di un’orazione, non diedero vita solo ad un complesso irripetibile e inimitabile. Non soltanto vinsero 5 scudetti conseciutivi nonostante lo stop imposto al campionato a causa degli eventi bellici.

No, la più grande impresa compiuta da questi undici uomini fu un’altra: riempirono il cuore di un paese intero, abbattendo in un colpo solo tutte le barriere del tifo e del campanilismo. Quando il 4 maggio del 1949 il piccolo aereo che li stava riportando in Italia da Lisbona andò a schiantarsi sulla basilica di Superga, l’Italia si rese conto di aver perso i suoi eroi.

Omaggio al Grande Torino, il ricordo che non muore mai

Grande Torino
Il Grande Torino (Ansa)

In fondo, è come se fossero andati in trasferta per sempre“, sentenziò uno dei più grandi giornalisti della storia italiana, Indro Montanelli, nel suo articolo di commiato. Da quel tragico e uggioso giorno di maggio, l’espressione Grande Torino ha assunto lo stesso significato per tutti. E’ il richiamo a un segmento del nostro patrimonio comune, in un Paese diviso da sempre su tutto.

Il Grande Torino è un frammento identificativo della nostra storia, un po’ come la Divina Commedia di Dante Alighieri o la festa della Liberazione. Perchè quegli undici vengono snocciolati come un rosario anche da chi il calcio non sa neanche cosa sia. Ma sa benissimo cos’era il Grande Torino.