Boniek, quando la nipote di 6 anni fu estratta da un pozzo: il racconto commovente

A volte non serve vincere uno scudetto o una coppa per diventare eroi. Un gesto eroico può significare molto di più, parola di Zibì Boniek.

Spesso parlando di sport e di calcio ci si riempie la bocca applicando grandi valori a gesti che tutto sommato sono e restano relegati ad un contesto limitato. Lo sport può in effetti essere metafora della vita sotto tanti punti di vista. Allo stesso modo però capita frequentemente di idealizzare alcuni uomini per la condotta con cui li vediamo in campo, nel bene e nel male. La storia che è stata raccontata e che coinvolge due calciatori, appartenuti ad epoche diverse, però esula da tutto questo.

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Zibì Boniek, ex-attaccante della Roma. (LaPresse)

Qualche anno fa in un ristorante un avventore seduto al suo tavolo nota degli strani movimenti dalle parti del bagno. L’uomo era a pranzo con la famiglia e i suoi genitori.
Erano più o meno le 15, orario in cui un tempo era solito essere in campo con la sua squadra. Incuriosito l’uomo si dirige verso il bagno delle donne, che pare essere il polo d’attrazione di tutta la situazione. Poco dopo la scoperta sconvolgente: si era formata una voragine all’altezza del lavandino, ma non finisce qui.

In fondo a questa voragine vi è caduta una bambina, mentre era intenta a giocare a nascondino. Il buco era profondo almeno sei metri, oltretutto coperto anche da una superficie di cartone e in fondo era anche pieno d’acqua. L’uomo si è affacciato, senza però riuscire a vedere alcunché. Si sentivano solo le urla di terrore della povera bambina e di contraltare lo sguardo impietrito di suo padre.

La nipote di Boniek, salvata da un altro calciatore

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Zibì Boniek ai tempi della Roma. (LaPresse)

L’autore del racconto ricorda il buio mentre si calava nella voragine e che riuscire a vedere qualcosa era pressoché impossibile. L’unico modo per capire quanto fosse distante la bimba era ascoltando le sue tremende urla. Una volta riuscito a calarsi fin giù, l’uomo riesce a trovare dei punti di appiglio per i piedi e conseguentemente una stabilità. E’ così può permettere alla bambina di salire sulle sue spalle in modo che poi, risalendo, potesse essere ripresa tra le braccia di suo padre.

Una storia a lieto fine che ben presto ha scatenato anche il clamore mediatico, perché oltre al gesto eroico c’è stato un altro colpo di scena. La bambina in questione era infatti la nipotina di Zibì Boniek. La storia però è per certi versi ancora più incredibile se consideriamo che il protagonista, nonché eroe per un giorno, è un altro ex-giocatore. Si tratta infatti dell’ex laziale Luciano Zauri. L’attaccante polacco in serata ha ringraziato sentitamente l’ex laziale che ricorda l’aneddoto. “C’era questo numero sconosciuto che mi aveva chiamato tantissime volte, praticamente senza sosta – racconta Zauriall’inizio pensavo si trattasse di uno scherzo, ma poi ho scoperto che si trattava proprio di Boniek“.
Ti sarò grato per tutta la vita” sono state le parole con cui Zibì ha ringraziato Luciano.