Juventus, il progetto continua: i 6 motivi per puntare ancora su Allegri

Nonostante il rendimento altalenante, Allegri è solidissimo sulla panchina della Juventus: la scelta societaria nasconde diversi motivi.

La Juventus chiuderà la stagione tra le prime quattro in Serie A, ma i dubbi restano. Quando Allegri è tornato, a Torino si parlava di scudetto. La squadra, difatti, ha iniziato malissimo, non riuscendo a ricucire mai lo strappo creatosi con le concorrenti al vertice.

Juventus, il progetto continua: i 6 motivi per puntare ancora su Allegri
Juventus, il progetto continua: i 6 motivi per puntare ancora su Allegri (Ansa)

Durante tutta la stagione, però, la posizione di Allegri non è mai stata davvero a rischio. I bianconeri potranno salvare parzialmente l’annata solo vincendo la finale di Coppa Italia di mercoledì contro l’Inter. La qualificazione in Champions League è matematicamente sicura, ma l’identità impressa dal tecnico non è chiarissima. In campionato, poi, Pirlo conquistò più punti durante lo scorso anno.

Juventus, tutti i motivi per andare avanti con Allegri

Juventus, tutti i motivi per andare avanti con Allegri
Juventus, tutti i motivi per andare avanti con Allegri (Ansa)

Tutta questa situazione ha portato Allegri a dover sopportare e superare diverse critiche, da ex del calcio o tifosi. Eppure, ha sempre conservato l’appoggio della società, e non certo perché è amico personale del presidente Andrea Agnelli. Ecco tutte le ragioni che inducono il club a credere che quella intrapresa la scorsa estate sia ancora la scelta giusta per il futuro:

  1. Allegri era stato mandato via per tentare strade diverse che alla Juventus hanno generato molta confusione, sia in campo che negli uffici societari. Il livornese conosce benissimo l’ambiente ed è un uomo d’azienda. Il progetto intrapreso con lui dovrebbe continuare anche per evitare di cambiare ancora idea dopo una singola stagione.
  2. Per sollevarlo dall’incarico, un’alternativa di livello dovrebbe già essere pronta. Ma con la Juventus che ha perso l’appeal europeo di qualche anno fa, nessun allenatore con un certo blasone sembra poter andare a Torino. Dunque, al momento, Allegri è la migliore soluzione per Madama.
  3. L’allenatore ha ereditato una squadra non proprio sua, con i conti societari che non gli permettevano una rivoluzione. L’undici titolare è rimasto poi orfano di Cristiano Ronaldo, che ha lasciato – a sorpresa – a due giorni dalla fine del mercato. Nonostante questo e le tantissime critiche dopo un pessimo inizio di stagione, la Juventus ha infilato nella fase centrale del campionato 16 risultati utili consecutivi. Nelle ultime 25 partite solo l’Inter ha ottenuto gli stessi punti (54), nelle ultime 20 solo il Milan (42).
  4. I bianconeri hanno subito solo due gol in più di Napoli, Inter e Milan. È un risultato impensabile se si ricorda che nelle prime cinque giornate la Juventus aveva incassato otto gol. Tolte queste, infatti, la miglior difesa è quella dei piemontesi, che hanno subito i restanti 25 in 31 partite. Con Allegri, De Ligt sta vivendo la miglior stagione da quando gioca in Italia. L’olandese è diventato un leader assoluto della squadra nel momento del bisogno, mentre l’età comincia ad essere “nemica” di Chiellini e Bonucci.
  5. La fase offensiva rimane un problema, risolto solo in parte dall’arrivo di Dusan Vlahovic, ora bloccatosi. Se i problemi muscolari di Dybala non possono essere un alibi, lo è invece la rottura del crociato di Federico Chiesa. Non c’è infortunio da trauma che lo staff possa prevenire. Per valutare l’attacco della Juventus con Vlahovic bisogna attendere che sia al massimo delle sue capacità, ovvero con Chiesa a sostegno del serbo.
  6. Oltre al numero 22, il mercato potrebbe regalare qualche innesto importantissimo. Con elementi dall’elevato tasso tecnico, Allegri è già stato in grado di far giocare molto bene la Juventus, raggiungendo due finali di Champions League in passato. A centrocampo la situazione potrebbe assolutamente cambiare dal prossimo anno, e l’allenatore potrebbe portare i bianconeri a lottare di nuovo per traguardi enormi.