Messi ne ha combinata un’altra, ma guai a chiamarlo colpo di classe. Per molti è un colpo al cuore: l’ex Barcellona fa discutere.
Messi torna sulla cresta dell’onda, stavolta a far discutere non è il suo ritiro, né tantomeno il rendimento leggermente calante (che significa giocare in maniera normale anziché continuare ad essere un alieno), ma l’iniziativa del giocatore che non si accontenta di essere un fuoriclasse in campo ma vuole strafare fuori. 
Il caos lo crea un post su Instagram: la Pulce mette in risalto le bellezze dell’Arabia Saudita. Al mare con il tramonto, il fuoriclasse non pensava di scatenare la tempesta. Si tratta di incidente diplomatico: non ci sono altre parole per definire un alterco simile che ha coinvolto persino Amnesty International.
Messi, è polemica per un selfie: le ragioni della protesta
Cominciamo dall’inizio: tra Arabia Saudita e Qatar non corre buon sangue. Messi è andato in quelle zone anche per riavvicinare e assopire un conflitto che si mantiene (anche se su toni più leggeri rispetto al passato). Felicità dei residenti e tanta responsabilità: la sua che si assume l’onere e l’onore – dal proprio punto di vista – nel fare da spartiacque fra passato e presente. Restando in tema di acque, il gesto non è piaciuto ad Amnesty International, di cui Messi è stato anche testimonial oltre ad essere ambasciatore Unicef.
In quei luoghi i diritti umani sono – è il caso di dirlo – all’ultimo stadio: Messi ne è consapevole. Questo non gli ha impedito di tendere una mano. Atteggiamento che non è piaciuto agli esponenti di Amnesty che hanno provveduto a una tiratina d’orecchi sul piano mediatico. L’organizzazione umanitaria ha bollato il gesto del fuoriclasse come uno “scivolone”. Ad alcuni è sembrato – a dirla tutta – un tackle a gamba tesa sul buon senso. Il centrocampista offensivo rischia la giocata, ma stavolta si è spinto troppo oltre.
