Da Messi a Dybala, le lacrime brillano: quando un campione diventa umano

Messi e Dybala, argentini dal cuore tenero. Dopo anni cambiano maglia e piangono all’addio: le lacrime sono il vero “colpo di genio”.

La sala conferenze del Barcellona gremita: gli scatti dei fotografi anticipano l’incedere sicuro, ma anche fragile, di Messi consapevole che avrebbe percorso quel sentiero un’ultima volta. Una soltanto. Poi Parigi, il PSG: addio Cantera, addio Catalogna, addio casa. Allora è normale che una lacrima possa scendere.

Dybala pianti
Messi e Dybala, il pianto del fuoriclasse (ANSA)

Non si risolve sempre tutto con i soldi, anche se è meglio essere tristi con un contratto milionario sotto la Torre Eiffel che essere felici signor nessuno sotto La Rambla: punti di vista, proprio come quello dell’argentino che appena un anno fa cambiava vita tra la commozione e le lacrime dei presenti. Comprese, naturalmente, le sue.

Messi e Dybala, lacrime al sapore del ricordo: la malinconia supera la classe

Messi piange
Messi all’ultima conferenza stampa al Barcellona (ANSA)

365 giorni più tardi a piangere è un altro argentino in uno stadio diverso, l’Allianz, Dybala costretto a dire addio alla Juventus per via di un mancato accordo. Oltre i patti e le sigle, il suo amore per Torino (sponda bianconera) è forte: si vede da come piange a fine partita che quella con la Vecchia Signora non è stata solo un’avventura. Tralasciando le cifre che andrà a percepire e dove andrà a giocare, sullo sfondo resta un uomo smarrito che deve ricominciare da capo.

Senza certezze, se non quella del proprio talento. A volte non basta: chiedere a Donnarumma, che da Milano a Parigi di lacrime ne ha versate parecchie, ma nessuna ha mai fatto la differenza in partita. A proposito di differenze, ancora diverse sono le lacrime di Insigne a Napoli. Lo aspetta il Canada, ma non dimenticherà mai la Campania. Il momento dei saluti arriva sempre: un ultimo applauso, l’ultimo pallone, l’abbraccio finale. Ci saranno nuovi inizi, ma la fine brucia sempre un po’ di più.

Le lacrime balsamo dei sentimenti

A prescindere da chi tu sia o quanti soldi abbia sul conto. Il reddito non nasconde noi stessi: almeno non così a lungo. Quindi se il lato umano serve a ricordarci che lo sport è solo un gioco, ma sa e può essere anche molto di più, sono emozioni ben spese. Vale per Messi, Dybala e Insigne ma anche per tutti coloro che avevano un sogno e l’hanno dovuto mettere da parte per qualcosa di più.

Campioni di opportunità, ma non sempre felicità fa rima con opportunismo: gesti simili lo dimostrano. Chi piange si mette a nudo, forse la Joya e gli altri – per la prima volta – si sono “tolti la maglietta” senza essere ammoniti o espulsi. Di Rosso resta il cuore che batte, e va benissimo così, una volta tanto.