Mourinho, l’uomo per sfatare il tabù finale: i numeri che fanno sperare la Roma

Mourinho ha centrato la finale di Conference League: con lui la Roma può sperare di invertire una tendenza non molto positiva.

Jose Mourinho ha firmato un altro record. E’ il primo allenatore ad aver raggiunto la finale nelle tre competizioni UEFA oggi in calendario. Fra due giorni, a Tirana, la sua Roma sfiderà il Feyenoord per conquistare la Conference League, inaugurata quest’anno. “Sarà il giorno dei giocatori – ha detto al sito della UEFA – e i miei giocatori nel momento della verità, sono sempre stati lì”.

Mourinho, l'uomo per sfatare il tabù finale: i numeri che fanno sperare la Roma
Mourinho, l’uomo per sfatare il tabù finale: i numeri che fanno sperare la Roma (LaPresse)

Lui ha l’esperienza per preparare al meglio queste partite, e la Roma può sperare. L’ultima finale dei giallorossi risale alla Coppa Italia nella stagione 2012-13. L’ultima in Europa addirittura alla Coppa UEFA 1990-91, persa contro l’Inter.

Dolorosa anche la precedente sconfitta in una finale europea, nella Coppa dei Campioni del 1984, persa in casa all’Olimpico ai rigori contro il Liverpool. L’unico successo continentale dei giallorossi resta la Coppa delle Fiere del 1961.

La Roma fatica, ma Mourinho sa come si vince

La Roma fatica, ma Mourinho sa come si vince
La Roma fatica, ma Mourinho sa come si vince (Ansa)

Tra Supercoppa, Coppa Italia e competizioni continentali, la Roma ha giocato ben 24 finali nella sua storia, vincendo però appena 10. Con i suoi numeri incredibili, invece, l’allenatore 59enne ha giocato più finali della squadra che allena, avendone vinte 16 delle 28 disputate. Ironia della sorte: il portoghese ha anche vinto due finali contro i romanisti, la Supercoppa 2008-09 e la Coppa Italia 2009-10 nell’anno del Triplete con l’Inter.

In Europa, Mou ne ha giocate sette di finali. Ne ha vinte quattro, comprese le due Champions League con il Porto e con l’Inter. Ne ha perse tutte in Supercoppa Europea. Il lusitano torna così a giocarsi un trofeo continentale dopo cinque anni, e dopo 19 dalla prima finale in carriera. E’ l’uomo giusto per sognare.