Haaland minacciato: follia in campo, la reazione del bomber

Haaland rimane coinvolto in un qualcosa di molto spiacevole durante la partita con la sua Nazionale. Un episodio che lascia molto discutere. 

Deve ancora compiere 22 anni, lo farà il 21 luglio prossimo, ma ad oggi Erling Haaland si può considerare senza timore di smentita il miglior centravanti d’Europa. Quattro anni, nel 2018, quando indossava ancora la maglia biancoazzurra del Molde, club norvegese che lo ha lanciato sul palcoscenico del grande calcio, un famoso giornalista locale non usò mezzi termini nel tesserne le lodi.

Haaland
Haaland (La Presse)

Un parere che riletto a distanza di tempo ha avuto i tratti della profezia. Dal 2018 ad oggi, il formidabile centravanti norvegese ha scalato posizioni e gerarchie segnando raffiche di gol in tutte le squadre che hanno avuto il privilegio di ingaggiarlo. Dal Molde al Salisburgo, fino al Borussia Dortmund: nei due anni e mezzo trascorsi con la maglia giallonera il suo valore di mercato si è decuplicato, tanto da sfondare il tetto dei 100 milioni di euro.

Haaland minacciato: follia in campo

Haaland
Haaland (La Presse)

In attesa di poter scoprire il mondo Manchester City, Haaland sta affrontando le fatiche con la maglia della Norvegia. Partite fondamentali per il futuro del proprio Paese e un’occasione per l’attaccante, per poter dimostrare ulteriormente il proprio valore sia nel proprio club che con la propria Nazionale.

A macchiare l’ultima grande prestazione dell’attaccante norvegese contro la Svezia è stata l’esultanza fatta al secondo gol messo a segno. Una rete festeggiata con grande rabbia: un modo di festeggiare che ha fatto discutere e che, prima di tutto, ha fatto porre delle domande su come mai questo modo di comportarsi.

Su questo aspetto, l’ex attaccante del Borussia Dortmund, come riportato dal sito del giornalista Alfredo Pedullà, a TV2 ha detto: “Perché ho esultato in quel modo in faccia a Milosevic? Per prima cosa mi ha chiamato p….a e posso tranquillamente assicurare che non lo sono. Poi mi ha minacciato di rompermi i piedi, così quando ho segnato, un minuto dopo, ho pensato bene di dedicargli il gol in maniera ravvicinata”.