Calcio

Aborto, scatta l’allarme nel calcio: “È solo l’inizio”

Anche dal mondo del calcio è arrivata la prima risposta alla decisione della Corte Suprema sull’aborto, delineando uno scenario che spaventa.

La decisione della Corte Suprema americana che torna a considerare illegale l’aborto sta sconvolgendo tutto il mondo. Su Twitter le discussioni riguardo al provvedimento dominano la scena, anche in Europa. Cominciano anche le prime prese di posizione da parte di donne influenti, a tutela di coloro che vedranno cancellato un diritto fondamentale dopo 50 anni.

Aborto calcio USA Twitter

La protesta si fa forte ovunque, c’è chi non si è trattenuto con messaggi di protesta contro la delibera dei sei giudici. E tutti sono un po’ spaventati negli Stati Uniti, lanciando un solo e forte appello “Non torneremo indietro”. Anche nel mondo del calcio sono arrivate le prime pesanti reazioni, con un monito ancor più pesante riguardo alle tendenze politiche recenti in America.

Legge sull’aborto: arriva la prima dura critica dal mondo del calcio

Legge sull’aborto: arriva la prima dura critica dal mondo del calcio (Ansa)

A farsi carico della voce di milioni di persone è stata soprattutto Megan Rapinoe, campionessa della nazionale femminile di calcio e Pallone d’Oro nel 2019. La centrocampista è famosa per la sua grande capacità dialettica, ed senza peli sulla lingua si è scagliata contro la nuova norma che mette in pericolo migliaia di donne come lei, e non solo: Donne di colore, donne immigrate e povere, o donne violentate, ne pagheranno le conseguenze”.

Ha ribadito, poi, il carattere crudelmente unico della sentenza: “Nessuna donna o bambino sarà al sicuro. Questo è un attacco al nostro diritto alla libertà e alla ricerca della felicità. Una giuria composta in maggioranza di uomini”, ha aggiunto, “sta imponendo alle donne un qualcosa che va contro tutti i desideri del paese e delle persone”.

Per Rapinoe sono in pericolo, con questa deriva, anche i diritti di voto e quelli per gay e trans: Se non fosse per gli uomini non avremmo alcuna disuguaglianza in termini di leggi sui diritti di genere. Incoraggio tutti”, ha concluso, “a fare un passo indietro e capire che ognuno fa le proprie scelte, ma dobbiamo farlo in un luogo d’amore e di compassione e di autonomia per poter scegliere cosa è meglio per noi”.

Samuele Diodato

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Samuele Diodato

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