Lazio e Romagnoli l’intesa, attesa la firma: il popolo laziale già festeggia

Una telenovela che non ha fine, ma tra la società biancoceleste e il difensore manca davvero poco stavolta

Un parto, una delle cose più belle, se non proprio la più bella cosa che c’è al mondo, forse, rispetto alla vicenda Romagnoli-Lazio appare più semplice e meno difficoltosa, rispetto a quello che si sta attraversando per arrivare alla parola fine su questa trattativa. Estenuante come poche, tirata più di una corda di violino. Ma stavolta, nonostante le precedenti avvisaglie, non si strapperà.

Alessio Roamgnoli vicinissimo alla Lazio (foto LaPresse)

C’è da parte di tutti, soprattutto da quella del presidente Claudio Lotito la volontà di chiudere e fare un regalo graditissimo alla tifoseria laziale. Che oggi, per l’ennesima volta (la terza ndr) che si era diffusa la voce di una “lieto fine” tra Romagnoli e la Lazio, sui social si è letteralmente scatenata per l’arrivo di Alessio Romagnoli.

I tifosi di fede laziale hanno dato sfogo alla loro gioia scrivendo e dicendo di tutto per il (quasi) approdo del difensore ed ormai ex capitano dell’ultimo scudetto del Milan. L’intesa c’è su tutto, sull’ingaggio, ma questo da tempo, almeno da più di due mesi, nonostante le voci e i rumors di continui tira e molla.

Ecco cosa manca per la firma

Il presidente Claudio Lotito ha trovato l’intesa definitiva con l’entourage di Romagnoli sulle famose commissioni. Si tratta di almeno 4,5 milioni di euro, le più alte mai pagate dalla società biancoceleste. Si è trattato tanto, da almeno  otto mesi, nonostante le smentite, anche perché il compianto Mino Raiola partiva da una somma altissima sin dall’estate scorsa.

I manager di Romagnoli, considerando che si tratta di un difensore classe ’94, capitano del Milan e comunque nel giro della nazionale, consideravano un vantaggio in più la possibilità di trattare direttamente col giocatore e non con la società il cartellino del difensore. E questo è una specie di “benefit” importante che, in qualche modo, deve essere riconosciuto.

Lotito non la pensa proprio allo stesso modo e ha cercato in tutti i modi di contrastare un modo di lavorare che non riesce proprio a concepire. Da qui il tira e molla estenuante che, secondo alcuni va avanti da pochi giorni, quando in realtà è così da mesi. In una normale operazione Raiola e soci avrebbero mollato la presa e si sarebbero rivolti altrove.

Alessio Romagnoli (foto LaPresse)

Ma in tutto questo i procuratori hanno dovuto assecondare la grande voglia di Alessio Romagnoli di indossare la maglia della Lazio. Un sogno che il giocatore insegue da tanti anni, sin da quando giocava nella Roma e per qualche istante ha accarezzato l’idea di arrivare sin da quando è andato alla Sampdoria.

Ha insistito, il difensore, sapeva che era l’occasione buona e ha fatto di tutto pur di arrivarci, anche ingoiando bocconi amari e discussioni sia con i suoi manager, ma anche e soprattutto col presidente Lotito. Chi ha cercato di mediare sempre da un anno a questa parte è il direttore sportivo Igli Tare, il vero fautore dell’operazione, alla quale stava lavorando da diversi anni.

Adesso per Romagnoli si tratta di aspettare e vedere quale sarà il giorno giusto per arrivare alla Lazio. Per lui è pronto un ingaggio alla Immobile, 3 milioni netti l’anno più bonus per cinque anni, ovvero fino al 2027, con la possibilità a giugno del 2023 di allungare ulteriormente di un altro anno e arrivare a giugno del 2028