Di Maria, da Torino a Napoli: il legame con i partenopei comincia a tavola, tifosi increduli

Angel Di Maria lo chiamano “El fideo”: lo spagnetto, ma non c’entra solo il suo fisico esile. La ragione è anche culinaria. Tifosi spiazzati.

Angel Di Maria approda alla Juventus, ma il calcio italiano è stato da sempre nella sua mente: una curiosità perenne che voleva togliersi, quella di giocare nel campionato dello Stivale. La Serie A come obiettivo prima di chiudere la carriera: ha scelto la Vecchia Signora, ma il calciatore argentino ha un forte legame con il miglior nemico – sportivo, naturalmente – dei bianconeri. Il Napoli. L’ex PSG ha sempre sentito parlare dei partenopei: il merito è di Maradona, argentino come lui, il compianto fuoriclasse ha avuto un ruolo determinante nella vita di Di Maria.

Di Maria Juventus
Di Maria, il piatto preferito è tutto un programma (LaPresse)

“È stato come un secondo papà per me – si legge su Open – mi ha difeso quando nessuno mi difendeva. Veniva in stanza con me e, quando ero giù di morale mi caricava raccontandomi le storie di quando giocava a Napoli”. Fattore C: la Campania come costante.

Angel Di Maria, “spaghetto” anche a tavola: la scelta del fuoriclasse spiazza

Juventus Di Maria
Il fuoriclasse mostra buon gusto anche a tavola (LaPresse)

Un filo rosso che porta Angel a conoscere l’Italia e Napoli nella sua interezza: il calciatore, infatti, quando passa per lo Stivale – anche in vacanza – dai racconti di Maradona è solito andare nei ristoranti tipici per provare e assaporare la cucina napoletana. Molto profonda e verace.

I bene informati dicono che vada ghiotto di pastiera, ma la rivelazione è un’altra: il soprannome lo spaghetto l’avrebbe influenzato anche a tavola. Il piatto preferito – italiano – di Di Maria sarebbero gli spaghetti alla Nerano: pasta, zucchine fritte e provolone del Monaco. Una pietanza da leccarsi i baffi.

Questo conferma come Angel ami l’Italia in tutte le sue sfumature: se si fosse mangiato qualche gol in più, come fa con gli spaghetti, l’Italia di Roberto Mancini sarebbe uscita meno malconcia dal campo qualche mese fa. Quando si toglie gli scarpini, però, comanda solo la forchetta: miglior alleato di qualunque campione.