Calcio

Guerra in Ucraina, chiesti 50 milioni alla FIFA: il motivo spiazza tutti

Guerra in Ucraina, nuovi sviluppi che coinvolgono anche l’ambito del calcio che viene chiamato in causa in un modo alquanto assurdo.

A sei mesi dall’inizio della guerra, il rischio che non si giunga ad una fine a stretto giro è elevato. Bombardamenti, civili morti, palazzi distrutti, gente che scappa dall’Ucraina in tutti i modi possibile e immaginabili. Intanto, al tavolo delle trattative, una vera “detante” non si riesce a trovare.

Guerra in Ucraina (La Presse)

Ore di dialogo che non portano a nulla. Intanto la gente muore o si spaventa e tutto viene raso quasi al suolo. Quella che prima sembrava una Nazione tranquilla, l’Ucraina, adesso assomiglia più ad un cimitero che, con i soli palazzi distrutti, può raccontare il fallimento diplomatico a chi si sta assistendo a distanza di 77 anni dall’ultima guerra mondiale.

Guerra in Ucraina, le richieste alla FIFA

Guerra in Ucraina (La Presse)

Anche il mondo dello sport è coinvolto in pieno nella drammatica guerra scoppiata in Europa orientale il 24 febbraio scorso con l’invasione dell’Ucraina da parte dell’esercito russo. Il primo conflitto combattuto sui territori del Vecchio Continente dopo la fine della seconda guerra mondiale ha turbato e sconvolto le coscienze di tutti i cittadini, anche i più illustri e conosciuti.

Secondo quanto viene riportato dalla BBC, lo Shakhtar Donetsk ha chiesto 50 milioni di euro alla FIFA come risarcimento per il danno subito da mancate entrate dai trasferimenti. Il club ucraino si è appellato al TAS di Losanna contro la decisione presa dal massimo organo calcistico mondiale che ha permesso a calciatori e allenatori stranieri di liberarsi dal loro contratto in essere con il club fino a giugno 2023.

A confermare tale decisione è stato il CEO dello Shakhtar Donetsk, Sergei Palkin, che ha detto: “Abbiamo dovuto farlo a causa della sentenza altamente ingiusta della FIFA. Le conseguenze significa che continueremo ad avere perdite significative dalle operazioni che ci aspettavamo di chiudere. La FIFA non ha cercato di proteggere i club e in nessuna fase si è consultata con noi per trovare una soluzione. Sembra che abbiano ignorato lo stato attuale che stanno fronteggiando i club ucraini dall’inizio della guerra“.

Marco Di Nardo

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