Dybala, la ricetta del campione: il segreto romano de la Joya

Dybala è già di casa a Roma. Il suo posto del cuore è speciale: il centravanti ha già visitato i luoghi cult della Capitale.

Paulo Dybala e la Roma. Amore a prima vista: la Joya è già un idolo dei tifosi. Lo fermano ovunque e lui già si sente a casa: un attaccamento che non vedeva da tempo. “A Torino non era così”, ammette stuzzicato da qualche curioso. L’attaccante argentino rimane esterrefatto da questo amore che dovrà restituire in campo a suon di gol. Prima però familiarizza con la città e con i posti cardine di Roma: pozzo di storia, cultura e passione.

Dybala Roma presentazione
Dybala, i luoghi del cuore di Roma (Screenshot Instagram)

C’è tutto, anche la sua voglia di imparare: al Colosseo resta un po’ di più per immergersi nel fascino della città. Poi vaga per scorci, particolari e dettagli che ritrova anche in alcuni centri di ritrovo come le trattorie e i ristoranti. Non ha ancora avuto modo di visitare le fraschette, ma in quanto a ristoranti Dybala non è secondo a nessuno: il piatto preferito – finora – è la carbonara.

Dybala, gol e bontà: i luoghi del cuore a Roma

Roma presentazione Dybala
L’attaccante argentino è già un idolo nella Capitale (Screenshot Instagram)

Non poteva essere altrimenti: tutto è in linea con il nuovo ambiente. Persino il ritrovo. L’appuntamento è da Rinaldi al Quirinale. Pezzo di storia della città. Vip e manager sono soliti mangiare lì. Un trionfo di bontà e cortesia: Dybala appena arrivato non poteva non fare una sosta. Immancabile il selfie di rito con Vincenzo, il proprietario, che lo metterà vicino a quello di Totti e tanti altri che sono passati da quei luoghi di gusto, eleganza e benessere.

Dybala Vincenzo Rinaldi
Il selfie con Vincenzo Rinaldi (Screenshot Instagram)

L’appuntamento è in campo, ma sicuramente dopo la prima partita in casa Dybala tornerà da Rinaldi: c’è una carbonara in sospeso. Un tacito patto che si spera per i giallorossi possa portare bene, con Totti e gli altri ha funzionato. Chissà se anche stavolta l’appetito vien mangiando: l’importante è che non si mangi i gol.