Mondiale 2022, FIFA di nuovo nella bufera: la scelta sorprende i tifosi

Un’altra polemica si è abbattuta sulla FIFA in vista del Mondiale 2022 in Qatar: una scelta in particolare ha fatto infuriare alcuni tifosi.

Continua a far discutere l’imminente Mondiale che si svolgerà in Qatar, a partire dal prossimo 20 novembre. Oltre ad influenzare i calendari di tutte le competizioni al mondo per club, infatti, alcuni problemi organizzativi sembrano persistere. E tutto questo non fa che surriscaldare l’atmosfera, dopo la discussione sulle condizioni dei lavoratori per la preparazione degli impianti.

Mondiale 2022, FIFA di nuovo nella bufera: la scelta sorprende i tifosi
Mondiale 2022, FIFA di nuovo nella bufera: la scelta sorprende i tifosi (Ansa)

L’ultima problematica emersa, tuttavia, riguarda in particolar modo i tifosi e la loro accessibilità ai biglietti, specialmente ai pacchetti hospitality messi a disposizione. Una scelta della FIFA per quanto riguarda alcuni paesi dell’Asia e del Medioriente, dunque, ha scatenato una polemica che sfocia nel campo politico.

Mondiale 2022, la scelta della FIFA sui biglietti e la polemica dei tifosi

Mondiale 2022, la scelta della FIFA sui biglietti e la polemica dei tifosi
Mondiale 2022, la scelta della FIFA sui biglietti e la polemica dei tifosi (Foto sito web Hospitality FIFA)

In particolar modo, per quanto riguarda il sito della FIFA, la bufera si è scatenata nel momento in cui – nella sezione relativa ai paesi mediorientali – alcuni tifosi hanno scoperto l’uso della denominazione “Territori palestinesi occupati”, per indicare Israele. Un “problema” che ha scatenato le polemiche soprattutto da parte dei tifosi israeliani.

Il nome era stato scelto dall’agenzia di vendita Winterhill Hospitality, incaricata dalla FIFA in alcuni paesi dell’Asia e del Medioriente. Dopo le proteste, tuttavia, il nome è stato cambiato in “Palestina”. Per ora le acque sembrano essersi calmate, ma in realtà il nome di Israele è ancora assente tra i paesi mediorientali.

La cosa curiosa, però, è che nel sito dedicato all’hospitality della FIFA, Israele è in lista nei paesi europei. Dunque la responsabilità dell’equivoco dovrebbe essere esclusivamente della Winterhill Hospitality, con sede ad Hong Kong. Quel che è certo è che le polemiche non si placano, e fino al giorno della sua conclusione il Mondiale in Qatar è destinato a dividere chiunque, anche per i motivi più improbabili.