Avete mai visto Ibrahimovic da bambino? E’ impressionante – FOTO

Avete mai visto questa foto di Zlatan Ibrahimovic da bambino? E’ impressionante. Se non ci credete guardate la foto in calce all’articolo

Zlatan Ibrahimovic, nonostante è lontano dai campi per infortunio, rimane sempre uno dei calciatori ad avere la capacità di trascinare i tifosi. In questi ultimi giorni, spesso, si è cimentato in alcune dirette Instagram in cui ha fatto compagnia ai suoi followers per qualche minuto.

Ibrahimovic
Zlatan Ibrahimovic, attaccante del Milan (Foto LaPresse)

Il Milan, intanto, lo aspetta. Poche settimane fa ha rinnovato per un’altra stagione, probabilmente l’ultima da calciatore. Pioli proverà ad affidarsi nuovamente allo svedese, che ogni volta che è stato chiamato in causa ha sempre dato il suo contributo.

Ibra è tornato al Milan nel gennaio del 2020 e il suo arrivo è coinciso con la rinascita del club rossonero con Pioli alla guida. Prima il ritorno in Champions League e, successivamente, la vittoria dello Scudetto nella scorsa stagione.

Avete mai visto questa foto di Ibrahimovic da bambino?

In attesa di tornare ad ammirare Ibra in campo, vi sottoponiamo all’attenzione una sua foto da bambino. La somiglianza è incredibile, solamente il colore dei capelli è diverso. Sguardo intenso e sorrisino da birbante: ecco Zlatan Ibrahimovic da bimbo.

Zlatan Ibrahimovic da bambino (Foto web)

Avevate mai visto questa foto di Zlatan Ibrahimovic da bimbo? La somiglianza è incredibile non trovate? Stessi occhi, solo il colore dei capelli più chiari possono creare confusione. Anche il naso – in effetti – ha una forma più “dolce.

Ibra, però, in un’intervista al Corriere della Sera ha svelato di aver trascorso un’infanzia non propriamente felice a causa delle sue origine serbe e dell’ambientamento in Svezia: “Io ho sofferto per tutta la vita. A scuola ero diverso: gli altri erano biondi con gli occhi chiari e il naso sottile, io scuro, bruno. Parlavo in modo diverso da loro, mi muovevo in modo diverso da loro. I genitori dei miei compagni fecero una petizione per cacciarmi dalla squadra. Sono sempre stato odiato. E all’inizio reagivo male, con l’isolamento. Poi ho imparato a trasformare la sofferenza, e pure l’odio, in forza”.