Ucraina, il calcio più forte della guerra: l’annuncio a TVPLAY emoziona

Ucraina, il calcio più forte della guerra: l’annuncio a TVPLAY emoziona. Nonostante il conflitto con la Russia sia ancora in corso, si prova a tornare alla normalità

Sono trascorsi sei mesi esatti da quando l’esercito russo ha iniziato l’invasione dell’Ucraina, dando vita al primo drammatico conflitto nel cuore dell’Europa dalla fine della seconda guerra mondiale. Ed è da 180 giorni consecutivi che le città ucraine sono martoriate da bombardamenti e attacchi condotti con tragica regolare frequenza.

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Bandiera Ucraina (LaPresse)

Ma ora il popolo ucraino, grazie a uno spirito di sopravvivenza e a una voglia smisurata di tornare ad una parvenza di normalità, si sta lentamente riappropriando anche del tempo libero e delle attività ad esso connesse.

Tra queste ovviamente anche il calcio, il cui campionato dopo sei mesi di stop è ricominciato. Proprio in queste ore si stanno disputando le prime partite in stadi rigorosamente a porte chiuse.

Intervistato in esclusiva ai microfoni di TVPLAY_CMIT, il giornalista ucraino Taras Semeniuk ha raccontato nei dettagli tempi e modalità del ritorno al calcio giocato in città e luoghi costretti a fare i conti con gli attacchi continui dell’esercito nemico.

Ho assistito alla partita di inaugurazione del campionato: non mi aspettavo di potesse ricominciare, con la guerr è pericoloso“.

Ucraina, torna il calcio giocato: “Sensazioni particolari”

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Ucraina (La Presse)

Semeniuk rivela di aver assistito alla sfida tra Shakhtar Donetsk e Zorya Luhansk: “Sono cambiate parecchie cose: le squadre hanno perso quasi tutti i calciatori stranieri che sono andati via a causa della guerra“.

Anche il tecnico italiano Roberto De Zerbi, ingaggiato dal club più ricco d’Ucraina l’estate scorsa, ha rescisso il contratto con lo Shkahtar qualche mese fa per fare ritorno nel nostro paese.

Semeniuk sottolinea poi lo spirito patriottico che anima i giocatori ucraini in questi ultimi tempi: “Si è creato un attaccamento particolare, un legame fortissimo tra squadre e tifosi davvero unico. Sono sicuro che questi sentimenti daranno a tutto il movimento una spinta fortissima in chiave futura“.

Il pallone che torna a rotolare è forse un primo tangibile segnale di speranza per un paese che comunque vada a finire la guerra andrà ricostruito da cima a fondo.