Napoli, come si batte il Liverpool: l’asso nella manica di Spalletti

Napoli, il ritorno in Champions League si avvicina: i partenopei se la vedranno con il Liverpool. Spalletti ha un asso nella manica.

“Settembre andiamo, è tempo di migrare”, diceva D’Annunzio. Spalletti dev’esserselo appuntato: il Napoli è chiamato a migrare, andare altrove, dopo le buone premesse in campionato. Ora tocca alla Champions. L’appuntamento è il 7 settembre a Napoli: al Maradona torna il fascino di certe partite, le notti europee che mancavano da un po’. Con Ancelotti qualche brivido c’è stato: dovranno tornare le stesse emozioni.

Spalletti Napoli
Luciano Spalletti, l’arma segreta del tecnico (LaPresse)

Se possibile, ancora meglio. Il Liverpool i partenopei l’hanno già battuto una volta, vogliono tentare il bis: i tempi cambiano, ma non i propositi. Gli azzurri non intendono darsi per vinti: la Champions mancava da un po’ dalle parti di Castel Volturno, ma non sarà una passerella. Il Napoli ha il dovere di provare a passare i gironi. Il primo tassello sarà mercoledì: Spalletti dovrà richiamare tutta l’esperienza europea maturata con Inter e Roma.

Napoli, il Liverpool si può battere: l’asso nella manica di Spalletti

Non c’è solo la tattica, in Champions League conta l’atteggiamento: “Destini forti, uomini forti”, l’ha detto tante volte il tecnico di Certaldo. Il Napoli, ora, è chiamato a compiere il proprio: con un Osimhen in meno. Il campanello d’allarme parte dall’attaccante. Il centravanti non si è allenato con il gruppo stamattina.

Osimhen Napoli
L’attaccante preoccupa il club (LaPresse)

Il motivo è un risentimento muscolare che non lascia tranquillo l’allenatore: tecnico che sperava di poter contare su tutti gli effettivi, invece cominciano i primi grattacapi. Fortunatamente il mercato ha portato ottimi rincalzi: se il forfait di Osimhen dovesse essere confermato, è pronto Giacomo Raspadori.

L’attaccante del Sassuolo ha accettato il trasferimento per notti come quella di mercoledì e potrebbe dire la sua nel ruolo di “falso nove”. Altrimenti c’è Simeone: uno che, anche per via dei geni, il DNA europeo ce l’ha nel sangue. Insomma, il Liverpool è avvisato: quella al Maradona non sarà una passeggiata. Al netto delle possibili avversità.