PSG-Juve, cori contro Donnarumma: cos’è successo allo stadio

PSG-Juve è anche il passato che ritorna: Donnarumma finisce nel mirino dei tifosi bianconeri che lo beccano appena entrato allo stadio.

PSG-Juve, guardare al futuro con un occhio al passato: questo è l’imperativo di Allegri che cerca la prestazione sapendo che stasera ci sarà anche qualche vecchia conoscenza pronta a rendere pan per focaccia. Si tratta di Gianluigi Donnarumma, per tutti un professionista, per i tifosi bianconeri una spina nel fianco. Allegri lo saluta cordialmente anche se lo teme, mentre i tifosi allo stadio non fanno lo stesso: il portiere – ex Milan – è stato più volte vicino alla Vecchia Signora.

PSG Juve fischi a Donnarumma
PSG-Juve, fischi a Donnarumma (LaPresse)

Il mercato non ha favorito questo sodalizio, ma l’acredine nasce da altro. Precisamente da quel Juve-Milan di qualche anno fa: Donnarumma, in quell’occasione estremo difensore dei rossoneri, ha baciato lo stemma del Diavolo come provocazione contro la Juventus. I bianconeri – secondo il portiere – avevano ricevuto un atteggiamento particolarmente accondiscendente da parte della terna arbitrale.

PSG-Juve, fischi a Donnarumma: il motivo è nei ricordi

Donnarumma fischi PSG Juve
Il portiere bersagliato dai tifosi bianconeri (LaPresse)

Situazione che, sia milanisti che juventini, ricordano molto bene: per questo a Parigi non è un revival sereno. Piuttosto uno sliding doors della discordia. Donnarumma, appena entra in campo per il riscaldamento, è ricoperto di fischi e insulti: “Sei un napoletano figlio di…” urlano dagli spalti. Situazione tesa e paradossale. Il portiere in Serie A gode di pochi estimatori a livello di tifoseria.

Cercherà di far parlare il campo, anche se con questa pressione – e una simile accoglienza – non sarà facile: del resto Donnarumma, alle sfide impossibili, ci è abituato. Parco dei Principi non è Wembley, ma “l’aria di casa” si respira ugualmente: l’effetto boomerang è dietro l’angolo. Bastano, forse, tre fischi per dimenticare il passato: per 90 minuti bisogna almeno provarci.