Champions, quando a vincere è uno sconosciuto: nomi pazzeschi

Champions, quando a vincere è uno sconosciuto: nomi pazzeschi. Non solo grandi campioni hanno alzato al cielo la coppa dalle grandi orecchie

La Champions League, il sogno di tanti grandi campioni che puntano ad alzare la coppa dalle grandi orecchie come momento più alto della propsia carriera. E in effetti non si contano le stelle del firmamento calcistico riuscite a cogliere un traguardo così importante.

Champions League
Champions League (Ansa)

A guidare la classifica dei giocatori più vincenti della Champions League, la vecchia Coppa dei Campioni, due autentici fuoriclasse come Cristiano Ronaldo e Paolo Maldini: l’attaccante lusitano e l’ex difensore del Milan per ben cinque volte hanno ricevuto il trofeo dalle mani del presidente dell’UEFA di turno.

Ovviamente tanti altri campioni possono vantarsi di possedere nella propria bacheca il trofeo di maggior prestigio del calcio europeo.

Ma la Champions League ha dispensato gloria e un momento di celebrità anche ad illustri sconosciuti, carneadi improvvisati che hanno vissuto di luce riflessa o che per qualche istante hanno fatto parlare di sè.

Nomi di giocatori, in un caso anche di un allenatore, che sono finiti nel dimenticatoio senza lasciare traccia. Qualcuno ha cambiato mestiere, altri hanno concluso la carriera in squadre di secondo piano.

La Champions dei grandi sconosciuti: nomi incredibili

Di Matteo
Roberto Di Matteo (LaPresse)

Uno dei più sprofili più significativi in tal senso è quello dell’italo-svizzero Roberto Di Matteo: centrocampista di spessore, una carriera di alto profilo nella Lazio e nel Chelsea arricchita da 34 presenze nella Nazionale italiana.

Da allenatore, nel 2012 è l’allenatore in seconda del portoghese Villas Boas al Chelsea. Dopo l’esonero del tecnico lusitano prende in mano le redini dei Blues con i quali conquista a sorpresa la Champions League.

Sembra l’inizio di una carriera folgorante, ma dopo un paio di fallimentari esperienze sparisce nel nulla. Tra i calciatori, vale la pena ricordare il terzino del Barcellona Oleguer, campione d’Europa nel 2006 e avversato dal governo spagnolo per le sue idee politiche di estrema sinistra.

Anche Steve Finnan, oscuro terzino irlandese del Liverpool che nel 2005 era in campo nella storica finale di Istanbul contro il Milan, finì tra i dimenticati chiudendo la carriera nell’Espanyol e nel Portsmouth.

Ancora Chelsea protagonista: nella finale del 2012 vinta ai rigori contro il Bayern Monaco brillò il difensore portoghese Josè Bosingwa che dopo aver alzato al cielo la Champions League fu ceduto in Turchia al Trabzonspor dove concluse la sua carriera.