Schindelholtz, l’ex difensore del Basilea muore a 34 anni: il saluto del club

Addio Schindelholtz. Calcio in lutto: muore a 34 anni l’ex giocatore del Basilea. Il club piange il difensore e lo omaggia con un comunicato.

Lutto nel mondo del calcio. Il Basilea piange un suo simbolo: difensore, costretto a far muro, non è riuscito a difendersi abbastanza contro un male incurabile. Ha lottato fino allo stremo, ma per Nicolas Schindelholtz non c’è stato niente da fare. L’ex campione si è spento all’età di 34 anni.

Momento in cui solitamente per un calciatore comincia la seconda parte della propria vita: quella lontano dai campi di calcio. Schindelholtz non era così determinato ad abbandonare il panorama calcistico prima della malattia: si vedeva in qualche settore giovanile, a dare una mano a tanti ragazzi vogliosi come lo era stato lui.

Nicolas Schindelholtz, addio all’ex giocatore del Basilea: il comunicato della società

Poi l’amara certezza per lo svizzero: un cancro ai polmoni. Malattia che suona ancora come un rintocco perenne: il gigante contro cui troppi si fronteggiano. Fuoriclasse che non ce l’ha fatta dopo aver dato tutto. Non è bastato, ordine adesso prova a metterlo chi gli ha voluto bene: una promessa necessaria per tutti coloro che sognavano un epilogo diverso. Il lascito che ha voluto imprimere nelle persone care era di avere sempre un atteggiamento positivo: cercheranno di farlo senza il riferimento più importante.

Nel frattempo, il Basilea – di cui è stato esponente e capitano dell’U21 – rilascia un comunicato ufficiale: una nota di commiato per provare a colmare il vuoto incommensurabile di questi momenti. Schindelholtz era sempre solare: il calcio era la sua vita e faceva il possibile affinché non gli venisse strappata via. Parole chiare, decise, dense di dolore e risentimento: cordoglio da parte di tutti nella società. Un ultimo saluto istituzionale in attesa delle esequie.

“L’FC Basilea – si legge – piange Nicolas Shindelholtz. Ex difensore di 34 anni e Capitano dell’U21 con la nostra società. Morto a causa di un cancro ai polmoni. La squadra e la proprietà si stringono attorno al dolore della famiglia. Le più sentite condoglianze. Riposa in pace, Nico”. Quando un campione si congeda dal campo è dura, non appena la vita prende in contropiede però diventa impossibile da superare. Quest’ultimo intervento non è stato decisivo: un tackle riuscito a metà, con quel sorriso che non fino alla fine non si è mai spento.