Cristiano Ronaldo, altro che Manchester United: tutto sulla trattativa segreta

Cristiano Ronaldo, altro che Manchester United: tutto sulla trattativa segreta. La carriera del fuoriclasse portoghese poteva prendere un’altra piega

La carriera di Cristiano Ronaldo è nota nelle sue dinamiche alla stragrande maggioranza degli appassionati di calcio. Cresciuto nello Sporting Lisbona, a 18 anni viene acquistato dal Manchester United dove si consacra come uno dei giocatori più forti del mondo.

Cristiano Ronaldo
Cristiano Ronaldo (Ansa)

Infine, l’ultimo grande salto nell’estate del 2009, quando a 24 anni si trasferisce in Spagna accettando la super offerta fomulata dal presidente del Real Madrid, Florentino Perez.

Con la maglia bianca delle merengues, il fenomeno di Funchal giocherà ben nove stagioni vincendo la bellezza di quattro Champions League.

Eppure, questa straordinaria carriera costellata di successi sia collettivi che individuali avrebbe potuto prendere una piega completamente diversa. Proprio nel lontano 2003 quella che si rivelò un’intuizione geniale di Sir Alex Ferguson rischiò di prendere un’altra strada.

Perchè per soli due milioni di euro Cristiano Ronaldo è stato ad un passo dall’indossare una maglia diversa da quella dei Red Devils.

CR7 ha infatti sfiorato il trasferimento in Spagna proprio nell’estate del 2003. E chissà, forse senza la paterna e sapiente guida di Alex Ferguson l’attaccante lusitano non sarebbe diventato il fuoriclasse in grado di vincere cinque volte il Pallone d’Oro.

Cristiano Ronaldo, nel 2003 fu a un passo dal Malaga

Ronaldo
Cristiano Ronaldo (LaPresse)

In quell’estate del 2003, Cristiano Ronaldo fu davvero mooto vicino al trasferimento al Malaga come ha svelato Carlos Rincon, uomo di fiducia dell’allora presidente del club andaluso Sarafin Roldan.

Per le dimensioni del nostro club c’era impossibile acquistare giocatori già affermati o dal curriculum importante. La nostra filosofia consistenva dunque nell’individuare giovani talenti, ingaggiarli spendendo cifre contenute e farli crescere con noi“.

Una politica comune a tantissimi club europei: “Dovevamo arrivare sui prospetti prima dei grandi club – ha sottolineato Rincon -, quindi seguivamo i grandi eventi giovanili e contattavamo via telefono i migliori dei vari tornei“.

E tra i migliori, neanche a dirlo, c’era ovviamente anche Cristiano Ronaldo, che già faceva parte della scuderia del potente procuratore portoghese Jorge Mendes.

Facemmo l’offerta attraverso Mendes di 1,5 milioni di euro, ma ci risposero che ne servivano 3,5. Non una grandissima cifra, ma avevamo indicazioni di non esagerare con le offerte, quindi ci siamo fermati lì“.